Lucciole e viados che provengono dal Sudamerica, dall’Africa, dall’Est Europa. Dopo le norme anti-prostituzione e l’avvio delle multe da 500 euro pareva fosse diminuito il fenomeno, almeno per strada, ma lo spauracchio è finito. E’ preoccupato il vice sindaco e assessore alla sicurezza Fabio Rolfi che oltre ad arginare il fenomeno illegale si dice allarmato dalla situazione sanitaria di chi esercita la professione, donne e uomini malati di aids, epatite C, scabbia e tubercolosi. Non solo ipotesi quelle di Rolfi, dati alla mano ha presentato i risultati di un’indagine condotta dalla municipale: in venti giorni sono stati fermati e controllati in città 44 viados sudamericani, 19 sono risultati essere sieropositivi all’aids, 5 hanno contratto l’epatite C, 4 la tubercolosi e uno la scabbia. Anche se espulsi i viados non se tornano nei loro paesi ma rimangono in strada e non possono esere curati perché clandestini.
Au.Bi.
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