«Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee»: dietro la formula utilizzata dal consiglio dei ministri per un decreto varato la scorsa settimana potrebbe nascondersi una multa da 140 milioni di euro per A2A.
La sanzione purtroppo è molto più che una semplice possibilità, il decreto è in procinto di essere firmato dal presidente Napolitano. Così come altre municipalizzate, la ex Asm nel 1996 divenne una Spa e per un triennio beneficiò di esenzioni fiscali. Ora l’Unione Europea dice che quelle esenzioni rappresentarono di fatto degli aiuti di stato, e perciò non consentiti. 60 milioni di euro A2A li ha già sborsati per la stessa questione (la scorsa primavera), ora a quella cifra potrebbero aggiungersene altri 80.
La Loggia non ci sta, il sindaco afferma che Asm agì nel pieno rispetto delle regole, accogliendo l’invito del Governo di allora a entrare nel mercato azionario anche per questioni di trasparenza. E poi una "multa" salata da 60 milioni, che voleva chiudere definitivamente la questione, è già stata pagata, se mai chi dovrebbe pagare è il Governo che promosse gli sgravi fiscali di cui hanno approfittato Asm e altre municipalizzate.
Un ulteriore esborso da parte di A2A sarebbe quanto mai doloroso per le casse della società, e per quelle della Loggia che ogni anno riceve dalla multiutility 84 milioni di euro.
a.c.
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