Alla ventiduesima votazione a Camere riunite, finalmente, l’elezione a membro della Corte Costituzionale per il bresciano Giuseppe Frigo. Dopo avere sciolto la riserva in merito all’accettazione dell’incarico è stato eletto alle 21.54 con i voti favorevoli di buona parte dello schieramento politico: la maggioranza, l’Udc, il Partito Democratico e l’Italia dei Valori, insomma una candidatura bipartisan, l’unico modo per sbloccare la situazione di stallo in cui ci si trovava. Un voto di merito insomma, non una candidatura politica, ed è la cosa che più riempie d’orgoglio Giuseppe Frigo, cinquant’anni di avvocatura alle spalle e venti di carriera universitaria, lo studio in vicolo San Zanino e il domicilio in viale Bornata: «Ringrazio per la votazione sul mio nome, che mi fa onore, perchè corrisponde all’indicazione di un tecnico, quale io ritengo di essere. Mi auguro che questo possa aiutare a trovare convergenze indispensabili per far proseguire la giustizia italiana». Frigo si è calato subito nella parte: «Credo che il ruolo di giudice della Corte costituzionale sia estremamente delicato e di responsabilità ed è per questo che non rispondo alla domanda su cosa penso del Lodo Alfano. Non è giusto nè corretto che io anticipi una mia posizione su un tema così "caldo". Quello che posso dire però è che il Lodo Alfano non è certo tra le cose più importanti di cui la Consulta dovrà occuparsi…».
Buon lavoro.
A.C.
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