6 astensioni e 9 voti favorevoli quando ne servivano 11: come era annunciato non passa il piano di riassetto di A2A varato nel consiglio di gestione "milanese" ed ora respinto dal consiglio di sorveglianza "bresciano". L’incontro è durato oltre quattro ore, la discussione dicono sia stata vivace. Nessuna sorpresa dopo le parole pronunciate venerdì da Paroli, se non il fatto che sono stati i membri milanesi del consiglio a premere affinchè si arrivasse esplicitamente alla votazione, per conoscendo l’esito. E proprio questo comportamento ha un pò stupito il sindaco, ma non vede nessuna dietrologia nel voto. Anzi forse proprio grazie al voto espresso dalla compagine bresciana compatta (Renzo Capra, Claudio Buizza, Antonio Capezzuto, Pierfrancesco Cuter, Angelo Rampinelli, Giovanni Rizzardi) è chiaro che Brescia ha un peso decisionale forte, così come è logico che sia visto il 27,4% di azioni che possiede al pari di Milano. Paroli, soddisfatto di come sono andate le cose, si dice anche in piena sintonia col sindaco Moratti, che dice di sentire spesso, e di averla convinta della necessità di preservare la territorialità delle società satellite di A2A, vero punto di forza dell’azienda e non mera questione di campanilismo che in economia conta poco.
La bocciatura del piano Zuccoli rappresenta il secondo altolà al consiglio di gestione in pochi mesi, la prima volta fu bocciata l’operazione di buy-back per l’acquisto sul mercato di azioni societarie.
A.C.
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