Ammonta a 260mila euro il risarcimento che Giovanni Mazzoli, ex primario dell’Oculistica di Esine, ha versato all’Asst di Vallecamonica, di cui era dipedente, per evitare che l’ente si costituisca parte civile nel processo a suo carico. A darne notizia è stato ieri Brescia oggi.
Il medico, lo ricordiamo, era stato arrestato lo scorso 19 giugno con l’accusa di aver indotto numerosi pazienti a versargli denaro (il “tariffario” sarebbe andato dai 50 ai 700 euro) per eludere i lunghi tempi di attesa relativi agli interventi chirurgici alla cataratta. Un’inchiesta che aveva preso il via dalle intercettazioni relative a un’altra indagine e che aveva portato gradualmente a far emergere decine di casi di presunta corruzione (gliene sono contestati 47). Inoltre la finanza avrebbe rilevato una sproporzione fra quanto dichiarato dal primario e quanto trovato nelle sue disponibilità: tra denaro e beni (quadri, orologi, gioielli e vini pregiati), infatti, gli erano stati sequestrati beni per oltre mezzo milione di euro.
Il 17 ottobre si aprirà il processo con rito abbreviato (che non prevede l’ammissione preventiva della colpa, ma prevede in caso di condanna uno sconto) a carico di Mazzoli, che dovrà rispondere delle accuse di concussione, falso in atto pubblico, peculato e truffa ai danni dello Stato.