Rai chiede 300mila euro di rimborso al sindaco: chi paga?
“Vuoi fare il sindaco di Iseo? Bene, fai pure, ma rimborsami tutti i permessi retribuiti di cui hai goduto.” Questo, in sostanza, il nocciolo della delicata questione che sta investendo il sindaco di Iseo Riccardo Venchiarutti, di professione caposervizio per la redazione lombarda della Rai, alla guida del comune dalla tornata amministrativa di giugno 2009.
Cosa è successo? Venchiarutti per poter svolgere al meglio il ruolo per il quale ha ricevuto il mandato dagli iseani ha chiesto, e ottenuto, la sospensione del suo incarico da giornalista per due giorni la settimana, oltre che l’autosospensione dalla conduzione del Tg3 della Lombardia (per evitare conflitti di interesse: ma cosa cambia condurre o meno un Tg? più importanti sono le inchieste, i servizi mandati in onda). Nessuna piega da parte dell’azienda di viale Mazzini, se non che ora (a dir la verità è da settembre 2010 che lo chiede, ma la questione esce solo ora allo scoperto) chiede 286 mila euro per coprire i permessi retribuiti durante l’intero mandato di 5 anni.
La faccenda è piuttosto seria. 286mila euro non sono noccioline, e le opposizioni di Iseo sono sul piede di guerra, primo perché il sindaco ha taciuto per mesi (solo per non rischiare di sforare il patto di stabilità nel 2010?), secondo perché a bilancio le spese per i permessi sono passate da 22mila per i primi 6 mesi del 2009 a 90 mila nel 2011), e terzo perché il comune farà ricorso contro la Rai: se dovesse perdere oltre al rimborso ci sarebbero pure le spese giudiziarie. Una beffa.
Da parte sua Venchiarutti si dice ragionevolmente tranquillo: in passato per altri casi simili i giudici hanno dato ragione ai sindaci, equiparando la Rai a un ente dello Stato che quindi non può chiedere rimborsi a un altro ente. Siamo proprio sicuri?
a.c.