Carpenedolo, truffatori-tecnici con baffi finti e tesserini arrestati dai Carabinieri
Nel pomeriggio di ieri, i carabinieri della Stazione di Carpenedolo hanno denunciato a piede libero due uomini per il presunto reato di tentata truffa aggravata.
Intorno alle 13, un cittadino aveva telefonato direttamente alla Stazione di Carpenedolo riferendo che, poco prima, due persone che si erano qualificate come “tecnici idraulici” del Comune si erano presentate alla sua porta, riferendo di dover effettuare dei controlli all’impianto idrico dello stabile, dal momento che erano state riscontrate presunte contaminazioni non meglio specificate.
La vittima del tentato raggiro – insospettita dall’atteggiamento dei due, che pure avevano abbigliamento a tema e perfino un finto tesserino – si è quindi rifiutata di farli accedere al proprio domicilio e ha avvisato i militari, indicando che in quel momento i due stavano cercando di introdursi nella casa della vicina con le stesse modalità.
Immediatamente, quindi, è arrivato sul posto un equipaggio della Stazione Carabinieri di Carpenedolo, che ha subito individuato l’autovettura in uso ai sedicenti manutentori, ancora in moto e con la portiera aperta pronta ad una fuga immediata e addirittura con un lampeggiante installato sul montante della carrozzeria. Alla vista dei militari, i due uomini, che stavano per fare ingresso all’interno dell’abitazione, hanno provato a darsi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti, ma dopo poche centinaia di metri sono stati bloccati.
A seguito dell’immediata perquisizione personale e della vettura, sono state sequestrati: falsi badge da manutentore, abiti da lavoro, radio walkie-talkie, guanti da lavoro, rilevatori di frequenza, sirene da autovettura, adesivi con scritto “Polizia”, targhe contraffatte e addirittura carte intestate a Comuni limitrofi con finti avvisi di interruzione di energia elettrica. Oltre a questi oggetti, sono stati addirittura rinvenuti dei baffi finti, petardi, alcool, ammoniaca e carbonella adoperati per creare una finta contaminazione dell’acqua.
Al termine dei numerosi accertamenti e delle formalità di rito, i due uomini sono stati deferiti in stato di libertà. La responsabilità penale dei due – precisa la nota secondo rito – sarà comunque accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.
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