Cgil, Sunia e Federconsumatori contro l’abolizione dell’Imu: “L’ingiustizia del nessuno che paga!”
Cgil, Sunia e Federconsumatori tuonano contro l’abolizione dell’Imu, definendola l’ennesimo caso di ingiustizia sociale, visto che saranno esentati tutti. "Le case popolari sono uguali alle ville miliardarie e ai casolari di lusso; le civili abitazioni sono uguali alle ville fronte mare", dichiarano ironicamente le associazioni.
DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE
Non credevamo, ma arriva l’ennesima “buona notizia di ingiustizia sociale” che rovescia ogni nostra convinzione: Le prime case di abitazione sono tutte uguali! Le case popolari sono uguali alle ville miliardarie e ai casolari di lusso; le civili abitazioni sono uguali alle ville fronte mare. E così nessuno pagherà l’IMU!
Né chi vive con 1.000 euro al mese in 50 mq di casa popolare, né chi di euro ne guadagna centinaia di migliaia ed ha un’abitazione di 200 o più mq. Ma l’abolizione dell’IMU tout court (solo sulla prima casa) significa un grandissimo regalo alla rendita e ai possessori più ricchi, mentre si fa solo elemosina ai proprietari di case economiche e popolari – gli uni più ricchi risparmiano 2 miliardi di tassa all’anno, gli altri più poveri solo 200 milioni annui – proprio un bel risultato!
Esiste una drammatica penuria di risorse pubbliche da destinare alla socialità e al lavoro; questa scarsità di risorse ha un nome solo: evasione ed elusione fiscale-impositiva-contributiva-immobiliare…….e che fa il governo (su istigazione del PDL) per durare un po’ di più? Estende i privilegi a chi urla più forte e penalizza i ceti popolari.
Dall’IMU andavano esentati i redditi medio-bassi dei lavoratori e dei pensionati e le civili abitazioni, mentre si sono solo estese le regalie fiscali ai più fortunati e ai privilegiati. Per noi tutto ciò è inaccettabile e spiace constatare che la decisione alla fine è stata condivisa anche da forze politiche che dovrebbero possedere una radicata sensibilità sociale.
In aggiunta, naturalmente in sostituzione dell’IMU, arriveranno altre tasse ed imposte (service tax – tares – accise sui carburanti) che rischiano di essere applicate in modo ancor più iniquo rispetto all’IMU e di alimentare sofferenze sociali e l’emergenza sfratti. Questione che attende da tempo l’adozione da parte del Governo di un provvedimento di sospensione pena un’esplosione ingovernabile sul piano della coesione sociale e dell’azione delle Amministrazioni comunali, nel futuro più immediato.
Anzichè l’abolizione dell’IMU con il rischio di nuove tasse più iniquie, sarebbe facile proteggere e tutelare il bene casa in modo equo per milioni di italiani accompagnando la decisione con una lotta serrata all’elusione impositiva: case fantasma, falsa ruralità di case diventate residenze di lusso, tipologie di immobili signorili (almeno il 7% del totale degli immobili) che sono accatastate come civili se non addirittura come popolari e quindi evadono l’imposta, ed infine milioni di immobili il cui valore immobiliare è almeno il doppio di ciò che è calcolato come rendita catastale.
I dati sono già a disposizione dell’Agenzia del Territorio e delle Autorità, ma al solito manca la volontà politica di colpire i (tanti) evasori, nonostante i bilanci dei Comuni e dello Stato vivano ancora una situazione precaria col rischio di far saltare servizi essenziali.