Test su sesso e aborto ai candidati, anche la Cgil chiede all’Aler di fare chiarezza
L’Aler di Brescia, fare chiarezza sui test. A dirlo è la Cgil bresciana, che interviene così sulla vicenda sollevata dal coordinatore cittadino di Sinistra e Libertà Mirko Lombardi sulla vicenda delle domande troppo private (su omosessualità, aborto e altri temi scottanti) a cui sono stati sottoposti i candidati a un posto di dirigente all’Aler bresciana.
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO
L’incredibile vicenda del contenuto dei test sottoposti ai candidati di dirigente tecnico dell’Aler di Brescia, lascia sconcertati.
La selezione era stata affidata dall’Aler di Brescia ad una società esterna, Cispel Lombardia, che fornisce servizi ed assistenza alle aziende pubbliche e ha curato la selezione di personale per diverse società pubbliche.
Le domande contenute nei test sono inaccettabili, le domande entrano pesantemente nella sfera intima dei lavoratori. In Italia ci sono leggi che tutelano la libertà personale dell’individuo e vietano l’utilizzo di modalità che indagano così profondamente nella privacy delle persone. Le domande, che non hanno chiaramente nulla a che fare con il merito così spesso invocato, vanno ben al di là della pur legittima richiesta di selezioni di un dirigente equilibrato.
La Camera del Lavoro di Brescia e la Fp Cgil chiedono l’apertura di un’indagine che dia risposte in merito a quanto accaduto all’Aler di Brescia e per capire se questo genere di domande sia stato formulato su mandato della stessa Aler di Brescia o se sia pratica diffusa nelle selezioni del personale gestite da Cispel Lombardia.
È infatti evidente che la gravità di quanto accaduto interroga fortemente sulla credibilità di questa società di selezione del personale e sui suoi dirigenti.
Preoccupano i tentativi fatti dalla dirigenza dell’Aler di sminuire quanto accaduto. Al contrario, fare chiarezza su quanto accaduto sarebbe peraltro una forma minima di rispetto nei confronti di tanti lavoratori e lavoratrici che quotidianamente si impegnano per dare dignità al servizio pubblico.