Rincari nei trasporti, Balotta: a Brescia l’aumento maggiore della Lombardia
“Se i 650 mila pendolari di Trenord si ritovano un aumento delle tariffe dal 1 settembre del 4%, l’esercito sconosciuto dei 3,5 milioni di pendolari degli autobus urbani ed extraurbani delle provincie lombarde si troverà aumenti che vanno dal 4,8% di Monza al 14% di Brescia. Un autogol che farà perdere ancora quote di traffico ai mezzi pubblici visto che negli ultimi due anni un pendolare su tre ha lasciato i mezzi pubblici. Dati i continui tagli i ritardi e i viaggi inscatolati come sardine.”. A dirlo, in una nota, è Dario Balotta (Europa Verde).
“Mentre in tutta Europa le tariffe si riducono per rilanciare il trasporto pubblico, per mitigare l’inquinamento atmosferico, ridurre il traffico e gli incidenti stradali – incalza l’ambientalista – la Regione e le Agenzie della Mobilità della Lombardia vanno in direzione opposta con quanto avviene in molte regioni del vecchio Continente dove si abbassano le tariffe e si ampliano i servizi (Spagna e Germania) anziché tagliarli. Tra le eccezioni c’è Milano dove però gli aumenti c’erano già stati nel gennaio scorso assieme ai tagli delle frequenze di molte linee tranviarie e di autobus”.
“Quasi tutte le città lombarde hanno effettuato gli aumenti – conclude Balotta – A Brescia i maggiori 14% in città e 7.6% in provincia, Bergano 7% in città e il 9,9% in provincia. Monza 4,8%, Mantova 4,8%.Cremona 8% urbano ed extraurbano, stesso 8% a Pavia. Como come Lecco avevano aumentato dell’8% le tariffe lo scorso anno”.