🔴 Maddalena, incendio domato: iniziano la conta dei danni… e le polemiche |*AGGIORNATO
Ora si attende la conclusione delle operazioni di bonifica e si spera nel meteo: non tanto nella pioggia (che non verrà), ma nell’assenza di vento, che potrebbe riaccendere qualche brace e diffonderla nuovamente. Ma la Maddalena – salvo sorprese – è ora al sicuro.
“Si rende noto che martedì sera, intorno alle ore 19.30, la Protezione Civile della Provincia di Brescia insieme con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco hanno decretato la chiusura dell’evento incendio che nelle giornate di lunedì e martedì ha interessato una parte del versante del monte Maddalena”, informa una nota del Comune inviata alle 16 di oggi.
Anche ieri le operazioni di messa in sicurezza sono continuate a ritmo serrato fino al buio. Ci sono volute 30 ore – con l’intervento di Vigili del fuoco, Protezione civile, volontari ed elicotteri – per domare le fiamme divampate lunedì all’altezza dell’undicesimo tornante del monte Maddalena. Ora anche via Panoramica è stata riaperta al traffico.
Restano da valutare i danni dell’incendio (sarebbero sette gli ettari di bosco bruciati), ma soprattutto le cause del rogo: sarà difficile capire se è stato di natura dolosa o se è bastato un mozzicone di sigaretta ad accenderlo. Nel frattempo, però, si accende anche la polemica politica, con alcuni esponenti della Lega (a partire da Fabio Rolfi) che hanno parlato di mancata prevenzione e incuria, suscitando la reazione dei vertici della Loggia.
Nelle due giornate, decine di uomini delle forze dell’ordine e di volontari della Protezione Civile si sono alternati sulle pendici del monte per circoscrivere il perimetro dell’incendio e spegnerlo nel più breve tempo possibile. In particolare, sono intervenuti i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile della Provincia e del Comune di Brescia, i Carabinieri forestali, la Polizia Locale e i volontari dell’associazione Gruppo Val Carobbio, dei gruppi comunali di Protezione Civile di Mazzano e Botticino, dell’associazione di Protezione Civile Monte Regogna di Rezzato.
“A tutti gli uomini e le donne che nelle scorse ore sono stati impegnati nelle operazioni di spegnimento dell’incendio sul monte Maddalena va il mio più vivo ringraziamento” ha sottolineato l’assessore con delega alla Protezione Civile Valter Muchetti. “Ancora una volta la professionalità e l’esperienza di questi professionisti e dei volontari ha permesso di ridurre i danni al minimo e di evitare che le fiamme arrivassero a lambire le case. La loro dedizione è garanzia per tutti noi che operazioni così complesse e delicate vengano portate a termine nel miglior modo possibile, e così è stato anche questa volta. A tutti loro rinnovo la mia gratitudine” ha concluso l’assessore.
L’ACCUSA DI ROLFI (ASSESSORE REGIONALE AGRICOLTURA, LEGA)
“Ringrazio ancora tutti coloro che stanno lavorando per spegnere l’incendio in Maddalena – ha scritto Rolfi sui social – operatori di protezione civile, vigili del fuoco, volontari e agenti delle Forze dell’ordine e della Polizia locale che hanno contribuito a circoscrivere l’area. Le immagini della nostra montagna in fiamme rimarranno scolpite per molto tempo nelle menti e nei cuori di tutti i bresciani. Credo sia ora doveroso interrogarsi seriamente però sullo stato di abbandono della Maddalena. Certo gli incendi in periodi di siccità capitano, anche grazie al comportamento doloso degli uomini. Ma si possono anche prevenire migliorando la gestione dei boschi, pulendo la montagna, promovendo una politica forestale, realizzando linee tagliafuoco ed anche valorizzando un angolo di città oggi oggettivamente abbandonato e lasciato spesso a frequentazioni improprie. L’incuria che regna in Maddalena è evidente. Serve un impegno collettivo volto a una maggiore cura dei boschi e del patrimonio naturalistico, promosso e coordinato dal comune di Brescia in primis. L’impegno dei prossimi mesi, anche in vista di Brescia capitale della cultura 2023, deve essere quello di realizzare uno studio approfondito per un percorso di riqualificazione del più importante polmone verde della città, che deve tornare a essere un elemento di attrattività, in chiave turistica, sportiva e naturalistica per la città. Abbiamo la fortuna di avere una “montagna” in città, abbiamo il dovere di non abbandonarla”.
LA REPLICA DI MIRIAM COMINELLI (ASSESSORE AMBIENTE COMUNE, PD)
“In riferimento alle considerazioni dell’assessore Rolfi relative all’incendio in Maddalena, si ritiene di precisare le azioni messe in campo dal Comune di Brescia.
Il monte Maddalena è composto da una superficie di circa 2.200 ettari, di cui solo 60 sono di proprietà comunale. Nessuna delle aree di proprietà comunale è stata interessata dall’incendio. Peraltro, i boschi comunali di Brescia e quelli di Collebeato e Rezzato sono stati oggetto tra la fine del 2019 e l’inizio del 2021 di interventi di miglioramento forestale con connessi abbattimenti di alberi pericolanti e conseguente selezione dei soggetti arborei. Nell’ambito di questi interventi si è intervenuti anche sugli effetti causati dai nubifragi del 2020 che hanno provocato l’abbattimento di centinaia di alberi, si sono perciò rimossi i tronchi caduti e messo in sicurezza i percorsi escursionistici del Parco delle colline. Questi interventi sono stati sostenuti da risorse proprie dei Comuni del Parco per una spesa complessiva di 190mila euro.
Si ricorda inoltre come il Comune abbia ulteriormente investito 330mila euro per la manutenzione ordinaria di sentieri, aree fruitive, verde verticale per il biennio 2019-2020.
Avendo ben presente la situazione di abbandono da parte dei proprietari privati, e le conseguenti potenziali criticità legate a incendi e dissesti idrogeologici, nell’ambito del progetto della Strategia di transizione climatica finanziato da Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia, il Comune di Brescia ha chiesto e ottenuto un finanziamento per un piano di gestione forestale sostenibile dell’intera Maddalena, puntando a coinvolgere proprio i proprietari privati e che prenderà avvio nei prossimi mesi.
Voglio ricordare, infine, che le funzioni amministrative in materia forestale non sono competenza dei Comuni ma degli Enti Parco, delle Comunità Montane e, per il territorio di Brescia, direttamente della Regione Lombardia, in particolare le funzioni di prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Spiace quindi leggere le parole dell’assessore regionale ai sistemi verdi e montani che critica il Comune di Brescia nonostante sia l’ente che, con perizia, ha sempre fatto la sua parte in tema di prevenzione per le aree che gli competono. Piuttosto, viene da chiedersi come possano pensare al Pirellone di stanziare solo 1,5 milioni di euro per prevenzione e ripristino delle aree boschive su tutta la Regione, una cifra pressoché simbolica. Invitiamo quindi l’assessore a fare meno polemiche strumentali e a lavorare con più efficacia e concretezza.”.
+++ ARTICOLO AGGIORNATO ALLE ORE 16 +++
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