EGO International, Firenze riparte dalla moda
Di nuovo segnali positivi per l’export in Toscana, che nei primi tre mesi dell’anno sembra iniziare una ripresa grazie soprattutto al comparto moda e del fashion.
A rivelarlo sono i dati elaborati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Firenze, che fanno registrare un incremento del valore delle esportazioni da 3,6 a 4,2 miliardi di euro.
Un rialzo che, pur essendo inferiore del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mostra un consolidamento della curva proprio dal terzo trimestre in poi.
A trainare le vendite è il settore abbigliamento e accessori in pelle, ma è soprattutto il comparto calzature a far decollare l’export con un incremento pari al +44%, dati che danno nuova speranza e fiducia agli imprenditori fiorentini, pronti ad un rafforzamento della ripresa congiunturale, che risale a circa 1700 unità secondo le indagini ANSA.
I dati riportati e le recensioni delle principali compagnie di settore confermano infatti la stabilità imprenditoriale toscana e la notevole capacità di esportazione del territorio: l’opinione diffusa è che i distretti commerciali e la valorizzazione del Made in Italy siano la chiave dell’economia toscana, sia a livello nazionale che internazionale.
A questo proposito EGOInternational, società specializzata nei servizi di internazionalizzazione per le imprese, sostiene nelle sue recensioni che i distretti toscani più promettenti, quelli del settore moda, siano i più richiesti sui mercati internazionali, dalla pelletteria e calzature fiorentine al tessile fino all’abbigliamento.
Le opinioni positive di EGO International sono rivolte in particolar modo ai distretti calzaturieri di Lucca, a quelli di Lamporecchio e della Concia, che da anni rappresentano una colonna portante dell’economia toscana, favorendo l’impennata delle vendite all’estero.
Un’evidente conferma la si trova nei segnali di rinascita del primo trimestre dell’anno in corso, dove l’industria calzaturiera, secondo quanto emerge anche dalle opinioni del Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, sembra ritornare in attività molto più velocemente di altri settori.
La strada è ancora lunga ma il trend è positivo e sembrano delinearsi nuove interessanti opportunità sui mercati internazionali, dove le merci toscane conquistano sempre di più i buyer stranieri.
EGOInternational, i mercati di sbocco per le merci toscane
Sul fronte export, l’Europa è stata a lungo il principale mercato di destinazione delle merci toscane, in particolare la Spagna, che – da quanto emerge in una delle recensioni riportate da EGOInternational nel suo sito – avrebbe fatto registrare fino a qualche anno fa un incremento superiore al +13.8% soltanto nel distretto del tessile e dell’abbigliamento: “Al di fuori dei confini europei gli Stati Uniti si impongono come i primi importatori di prodotti toscani, aumentando negli anni continuamente la richiesta degli stessi. Segue la Russia, che prevede prospettive di ripresa, auspicando un aumento delle richieste di articoli del sistema moda e agroalimentare.”
Le opinioni di EGO International ci mostrano con chiarezza come le imprese toscane abbiano da tempo maturato la consapevolezza di quanto sia importante controbilanciare la riduzione delle prestazioni dell’economia interna con una diversificazione della strategia commerciale, puntando alle esportazioni intercontinentali.
I dati emersi di recente dalle recensioni parlano di un boom dell’export avvenuto in questi anni anche in Giappone, Hong Kong, Emirati Arabi e Arabia Saudita. Si aggiungono poi la Svizzera e la Francia, entrambe legate ai beni di lusso. e la crescita della Cina, che ha consentito l’incremento delle vendite premiando soprattutto i grandi marchi del fashion.
A favorire le performance positive oggi contribuiscono in primis l’espansione economica del Paese e in secondo luogo l’ingresso diretto di merci che in precedenza transitavano da Hong Kong.
Le esportazioni attuali verso la Cina risultano aumentate dell’11,2% in volume e del +24% in valore, portando il saldo commerciale dei primi 3 mesi dell’anno in attivo per 1,13 miliardi di euro.
Firenze resta al primo posto nelle recensioni delle graduatorie per province con un +44%, con una quota del 18,2% sul totale nazionale, dovuto ai nuovi insediamenti logistici spesso legati alle vendite online o ai depositi delle multinazionali di lusso.
Un quadro che conferma le opinioni sulla recente crescita dell’export in territori in cui la produzione calzaturiera non è tradizionalmente radicata: la moda, settore iconico di Firenze e del suo territorio, sta recuperando sempre maggiore vitalità sui mercati esteri, un segnale di normalità che fa ben sperare nel futuro, facendo ipotizzare una ripartenza completa di tutti i comparti.