Pd, rivolta anche nella base per le candidature decise da Roma
E’ rivolta nella base, nel Pd bresciano, per le candidature decise a Roma. L’esclusione di Guido Galperti, infatti, rischia di avere ripercussioni su base locale. Allo stesso modo il fatto che non sia stata inclusa nei posti sicuri per Roma l’orlandiana Miriam Cominelli sta provocando non pochi mal di pancia nella cosiddetta sinistra interna. La Cominelli, va aggiunto, ha chiesto di rientrare nei giochi candidandosi per le regionali, rompendo così l’accordo unitario che indicava in Gianantonio Girelli, nel segretario provinciale Michele Orlando (che a questo punto sarebbe quello più a rischio) e nel renziano Andrea Ratti i nomi di punta. Ed ora – secondo quanto risulta a BsNews.it – alcuni renziani starebbero anche chiedendo una chiusura forzata delle liste per il Pirellone per il timore di nuove sorprese.
Nella base, infine, è forte il dissenso per le candidature piovute da Roma nei collegi uninominali, come quella della della ex grillina Mucci (candidata alla Camera nel collegio di Palazzolo), di Ignazio Messina (in quota Italia dei valori) a Brescia e di Lorenzo Cinquepalmi (in quota dei socialisti di Insieme) in Valtrompia. Le loro, va precisato, sono candidature di bandiera, ma nel partito c’è chi chiede a gran voce che a portare il vessillo del Pd siano esponenti del partito e non di altre forze alleate.