Quadrini (Udc): “Bene a il rimpasto di metà mandato perché non brilla tutta la Giunta”
di Federica Papetti – Gianmarco Quadrini è senza dubbio il leader dell’Udc della Leonessa. Segretario del partito bresciano, è anche capogruppo dei centristi in Regione. Quadrini, oggi, conversa con Bsnews sui temi dell’attualità bresciana.
Sono state apparse sui quotidiani locali le motivazioni con le quali la Procura ha chiesto l’archiviazione per la vicenda delle carte di credito. Vicenda che ha coinvolto direttamente anche un vostro rappresentante, l’ex assessore Nicola Orto. Cosa ne pensa?
Ho letto anche io i quotidiani e non direttamente le motivazioni, mi sembra di capire che la Procura contesti un uso leggere delle carte, ma non ravveda la volontà da parte degli assessori di appropriarsi o distrarre del denaro pubblico. Credo che fin dall’inizio l’opposizione abbia portato avanti un’iniziativa un po’ eccessiva. Certo c’è stata della leggerezze, io l’avevo denunciato subito, Ma il nostro partito confida nella Magistratura che con un’analisi serena e seria ha messo la parola fine all’intera vicenda.
I magistrati utilizzano il termine “sprovveduti” non troppo lusinghiero, però per degli Amministratori?
Si, ripeto, c’è stata della leggerezza e abbiamo già “tirato le orecchie” a tutti quanti, ma non c’è stato un uso improprio, questo è l’importante. Sono convinto che in questo caso abbia giocato anche l’inesperienza da parte di giovani assessori al primo mandato.
Chi leggeva il recente rimpasto di Giunta come lo “spauracchio” per la posizione processuale di Orto è stato smentito, ma allora perché le dimissioni del vostro assessore?
Semplicemente è venuto meno il rapporto fiduciario tra sindaco e assessore.Orto con serenità ha fatto un passo indietro piuttosto che proseguire il lento logoramento in atto.
Per quali motivi il rapporto tra Paroli e un suo assessore si è logorato solo dopo due anni?
Premetto che io sono propenso a difendere Orto e avrei preferito una strada diversa, una verifica più allargata all’intera Giunta non limitandosi a scaricare le eventuali inefficienze sul solo Orto. Poi non è un mistero che Orto, per esempio, non concordava con tutta la strategia tariffaria adottata dalla Giunta. Ma non è un logorio di tipo politico, tanto che l’Udc rimane in Giunta, diciamo un conflitto di tipo professionale.
Vi ritenete soddisfatti del cambio di guardia e dell’assessorato al personale?
A metà. Non tanto per la qualità delle deleghe più o meno importanti, ma rimango dell’idea che fosse necessario andare più a fondo. Non è che tutti gli altri assessori stiano brillando e non si possono scaricare su Orto tutte le responsabilità.
Il vicesindaco Rolfi ha annunciato che pedonalizzerà gradualmente il centro storico, Ma anche Orto sembrava dello stesso avviso quando proprio la Lega solo tre anni fa pareva ferocemente contraria tale ipotesi?
Ben vengano le conversioni. Io lo ripeto da sempre che era un’operazione da fare in concomitanza con la messa in funzione della Metro.
Parliamo del tema alleanze. Secondo lei la gente capisce la vostra opposizione a livello nazionale e il governo con Lega e Pdl sul territorio bresciano? Non le sembra una contraddizione?
Non la trovo una contraddizione, ma la conseguenza di patti che vengono stretti a livello territoriale. Questa situazione è figlia di un modello politico degli ultimi quindici anni, anche se io non nascondo di rimpiangere quello della Prima Repubblica. Oggi diventa necessario ragionare, direi, con una certa apertura mentale.Nel 2008 abbiamo ragionato, quindi, su un percorso valido per la città e adesso cerchiamo di mantere il patto con gli elettori, per quanto riguarda, invece, il 2013 si vedrà perchè molto dipenderà anche dall’evoluzione del quadro nazionale.
Per un partito da sempre moderato con uomini e donne provenienti dalla cultura cattolica com’è il rapporto con la Lega?
Su molti tema la pensiamo in modo diverso. Prenda la concezione dello Stato o il Federalismo che non abbiamo votato, non perché siamo contro il Federalismo, ma perché non condividiamo questo federalismo. Ma su in altri ambiti siamo perfettamente in linea e penso alla difesa delle radici cristina e o ancora alla tutela della famiglia.
Più irto di difficoltà, però, il tema immigrazione?
Direi di si, ma non sul contrasto all’immigrazione clandestina quanto sull’integrazione; sulle modalità per attuare un modello di accoglienza civile e rispettoso.
Solo pochi giorni fa il vescovo Monari ha reso pubblica una lettera che in tema di immigrazione fornisce una sorta di bussola per tutti i cattolici. Cosa ne pensa?
Sono completamente d’accordo con il Vescovo.
Monari sostiene anche la necessità di concedere la cittadinanza italina ai figli di stranieri nati in Italia. Non credo che la Lega sia proprio favorevole ad un’ipotersi di modificare lo ius sanguinis con lo ius soli. Una propostra bipartisan dell’onorevole Granata, allora nel Pdl, ci aveva provato fallendo.
Anche io condivido la tesi di Monari. Dopo i fatti che stanno avvenendo in questi giorni nel Nord Africa dobbiamo iniziare a ragionare su questi temi in modo serio perché l’argomento non è più procrastinabile.
Con una legge della Regione oggi le moschee devono essere previste nei Piani di governo del territorio, un passaggio caldeggiato anche dai leghisti bresciani e che frenerà sicuramente la possibilità di edificare tali luoghi di culto in città. Giusto o sbagliato?
Per alcuni pare una scelta opportuna, per altri una forzatura. E’ vero però che anche la libertà di culto o di religione non deve farci mettere le fette di salame sugli occhi. Certo alcune volte la Lega entra in gioco su questo tema in modo sconnesso, ma certe criticità esistono.
Cosa ne pensa del dibattito lanciato da Bresciaoggi e introdotto dall’avvocato Onofri seguito da Gitti, Tarantini e Rolfi e Zuccoli?
L’ho letto, ma le ritengo tutte riflessioni tardive, ormai abbiamo già assistito ad una serie di dismissioni del patrimonio tecnologico e managerali di Asm per cui temo che non ci si più nulla da fare. Poi ogni azione che tenda a riequilibrare la presenza bresciana in A2A mi vede favorevole, ma temo sia una partita persa, lo sbilanciamento è fatto.
Ci ha commesso degli errori: i tecnici che hanno gestito l’operazione, i manager o chi ha coltivato la strategia della fusione?
Tutti quelli che, a vario titolo, hanno partecipato.