Pendolari arrabbiati
Passi la prima e la seconda classe, ma trasformare i pendolari in viaggiatori di serie “A” e di serie “B” costringe i secondi, quelli della linea Brescia Cremona, appunto, a perdere la pazienza. I bresciani impegnati nell’andirivieni quotidiano sulle rotaie non lavorano solo a Milano, ma parecchi di loro utilizzano la tratta diretta nella città del Torrazzo per poi raggiungere i numerosi Comuni della Bassa dove risiedono. O, viceversa, partono da Brescia, dove abitano, per raggiungere i paesi dove lavorano, senza sapere con certezza quale sarà l’orario del rientro in città. In questi giorni il treno che parte dalla stazione di Brescia diretto a Cremona raccoglie, quindi, un plotone di pendolari che, dopo l’entrata in vigore del nuovo orario, viaggiano in costane ritardo stipati come sardine nelle poche e fatiscenti carrozze messe a disposizione per quel tragitto. La denuncia proviene proprio da un gruppo di loro che, fotocamera alla mano, ha documentato con dovizia di particolari la condizione dei treni e delle stazioni lungo il percorso.
Il “cahier de doléance” dei pendolari dimenticati dai media punta il dito sui mezzi, ma anche sul servizio. I treni, oltre ad essere sporchi, avere carrozze fredde, porte rotte, hanno sempre meno posti a sedere. Ridotte le vetture solo i più fortunati trovano posto, mentre gli altri si sistemano accalcati tra i corridoi dello scompartimento o all’ingresso della carrozza. Complici i numerosi ritardi o addirittura il salto della corsa, l’assalto al primo treno disponibile trasforma i vagoni in sorta di convoglio bestiame.
Nonostante l’anticipo dell’orario di partenza stabilito da Trenitalia il risultato non sembra cambiato. Anzi, sarebbe peggiorato rispetto alla vecchia tabella di marcia. Taccuino alla mano un gruppo di viaggiatori arrabbiati ha preso nota del disservizio che si è creato la settima scorsa su un tratto che dovrebbe registrare un ora circa di percorrenza. Lunedì 12 gennaio 2009. il treno previsto in arrivo a Brescia per le ore 8,21 è arrivato alle ore 9,30, con più di un’ora di ritardo. E ancora, martedì 13 gennaio il treno delle 7,23, direzione Cremona-Brescia, è stato soppresso. Stessa situazione giovedì 8 gennaio quando sono stati cancellati i treni delle 6,23 e delle 7,23 (Cremona-Brescia) e quello delle 17,39 (Brescia-Cremona).Adesso i pendolari del treno semi-fantasma si sono organizzati e minacciano di azioni legali a tutela di un servizio che dovrebbe essere garantito a tutti cittadini. Compresi, quelli che il lavoro ha portato verso Cremona.Federica Papetti