Altre quote di A2A in vendita? Per la Lega potrebbe servire per tornare ad Asm
Loggia e palazzo Marino sotto il 50% in A2A? Per il sindaco Emilio Del Bono non è più un tabù, anzi. All’indomani della grande cessione congiunta di quote da parte dei due maggiori azionisti, operazione che ha portato nelle casse del comune circa 60 milioni di euro (leggi la notizia), il sindaco di Brescia ammette che si sta pensando a un’ulteriore sforbiciata, di circa il 10% delle quote. I motivi sarebbero sostanzialmente due, diminuire ulteriormente l’impatto dei mutui contratti per la realizzazione della metropolitana, e dunque avere più risorse per servizi sociali e nuove infrastutture, e consentire all’azienda di affrontare le sfide del mercato in maniera più snella (diminuendo contemporaneamente il valore dei dividendi annui agli azionisti). Tutto questo senza perdere il controllo pubblico dell’azienda, che, seppur sotto il 50%, rimarrebbe nelle mani dei due enti.
La prospettiva, molto di più di una provocazione, non scalda il cuore a tutti, né all’interno dell’opposizione né tra le fila della maggioranza. Un’apertura arriva però da Nicola Gallizioli e Massimo Tacconi della Lega: bene l’ulteriore cessione di quote, a patto che l’incasso ottenuto serva per tornare al pieno controllo del ramo di A2A Ambiente, che potrebbe gestire integralmente le reti di distribuzione, il teleriscaldamento e la raccolta dei rifiuti. Ciò che prospetta la Lega è dunque una sorta di Asm seconda. Francesco Onofri e di Nini Ferrari, di Piattaforma civica Lega e XBrescia, hanno sposato subito l’idea, mentre Forza Italia prima vorrebbe capire se il sindaco è disposto ad andare fino in fondo con la cessione.
(Red.)