▼ Truffe del finto incidente a raffica nel Bresciano, ma la 93enne non ci casca
In Provincia di Brescia (e non solo) è allarme per il raggiro del finto incidente al figlio. E, come dimostrano indagini e diversi episodi di cronaca, dietro a questo tipo di truffa ci sono spesso organizzazioni criminali che hanno “industrializzato” il “lavoro”, con veri e propri call center (basati in Campania) che agganciano telefonicamente le vittime e incaricati che vanno di persona a incassare il denaro.
Nelle ultime settimane, come riferiscono anche le cronache dei giornali, si è registrato un forte incremento delle segnalazioni di tentate truffe. In particolare numerose chiamate alle forze dell’ordine sarebbero arrivate dalla città e dall’hinterland (a partire da Botticino).
Il copione è sempre lo stesso. I malviventi telefonano a casa (scegliendo soprattutto i numeri fissi, perché sono quasi sempre riconducibili ad anziani) e si spacciano per avvocati o rappresenti delle forze dell’ordine, affermando che un parente stretto della persona chiamata è stato coinvolto in un grave incidente stradale. Quindi scatta la richiesta di denaro per evitare il carcere.
Così, l’altra mattina, è accaduto a una donna di 93 anni, che vive da sola in viale Piave, a Brescia. Ma l’anziana – a chi le parlava, mostrando anche di conoscere dettagli sulla sua vita privata – ha intuito che qualcosa non tornava e, alle parole del finto maresciallo dei carabinieri, ha replicato annunciando di voler prima telefonare al figlio, residente nell’Ovest bresciano.
A quel punto i malviventi hanno mollato la presa e la donna, dopo aver realmente contattato il figlio, ha avvisato le forze dell’ordine. Purtroppo i truffatori sono ancora a piede libero, ma la speranza è che le forze dell’ordine riescano a sgominare il prima possibile l’organizzazione criminale che li muove.