Il pedaggio, va precisato, non è ancora stato ufficialmente quantificato. Le stime parlano di una media di circa 10 centesimi al chilometro per le auto e più del doppio per i mezzi pesanti, che valgono diverse centinaia di euro all’anno per chi percorre quotidianamente quel tratto.
▼ Corda Molle, la Provincia ribadisce il no al pedaggio, ma il tempo stringe
Ottobre è più vicino di quanto sembri. E già allora la Corda Molle – tratto stradale di 13 chilometri tra Ospitaletto e Montichiari – potrebbe diventare a pagamento. A decidere sull’immediata applicabilità del diritto in capo al gestore sarà il Tar, che dovrà esprimersi sul ricorso presentato da Autovia Padana contro l’atto ministeriale che aveva imposto al concessionario di posticipare l’entrata in vigore del pedaggio al 2025.
Il provvedimento, come noto, era stato promosso dal ministro Matteo Salvini dopo le forti pressioni arrivate dai sindaci e dai cittadini del territorio (già 11mila firme raccolte con la petizione online), contestualmente all’avvio delle trattative con il gestore. E la sensazione è che quella di Autovia sia stata soprattutto una mossa per presentarsi al tavolo del confronto con le carte migliori.
In questo contesto si inserisce anche la presa di posizione della Provincia di Brescia (ente proprietario del sedime su cui sorge la strada), che ieri ha riunito il tavolo di lavoro sul tema Corda Molle per fare il punto. Erano presenti Emanuele Moraschini (presidente Provincia), Pierpaola Archini (direttore del settore Strade), Paolo Fontana (consigliere delegato), Fabrizio Scuri (sindaco di Cazzago San Martino), Filippo Spagnoli (sindaco di Montirone), Renato Pasinetti (sindaco di Travagliato), Massimo Ziletti (segretario generale della Camera di Commercio), Andrea Brighenti (presidente di Ascab), Angelo Costa (presidente del settore Trasporti di Confindustria) e Giuseppina Mussetola (segretaria provinciale della Fai).
Dall’incontro, ovviamente, non sono uscite decisioni (la palla è in altre mani), ma una presa di posizione – ancora – netta, con la richiesta ad Autovia Padana di un incontro urgente per arrivare a una soluzione condivisa, partendo dal “punto fermo della gratuità”.
Il problema è che per arrivare a questo obiettivo bisogna mettere sul piatto circa 160 milioni di euro (la somma a cui – secondo le modifiche alla concessione firmate nel 2018, quando titolare del dicastero era Graziano Delrio – Autovia avrà diritto dopo aver terminato i lavori sul tratto) e non tutte le soluzioni sono praticabili. Non è possibile, ad esempio, procedere con stanziamenti diretti perché si rischia di cadere nella fattispecie degli aiuti di Stato vietati dalla Ue e anche l’ipotesi di alzare il pedaggio in altre tratte che fanno capo allo stesso gestore è problematica.
Di certo – se il Tar darà ragione ad Autovia – da ottobre lungo la Corda Molle (dove già sono state installate le telecamere che sostituiscono i caselli) potrebbe scattare il pedaggio. Un’arma non da poco per il gestore al fine di convincere il ministero a mettere sul piatto qualcosa di concreto in tempi rapidi.