Paroli duro contro il piano di Zucoli
Lunedì si riunirà il Consiglio di Sorveglianza di A2A per discutere dell’approvazione del Piano-Zucoli: ieri sera, a borse ormai chiuse, l’affondo di Adriano Paroli che boccia duramente il piano e apertamente auspica che venga bocciato invitando il Consiglio a fare il suo dovere. E questo non solo per l’interesse, tutt’altro che campanilistico, di Brescia ma per il bene di A2A: la semestrale evidenzia un aumento dei ricavi ma una diminuzione degli utili del 30%, non è difficile immaginarsi una riduzione dei dividendi, senza contare il fatto che il Comune di Brescia ha perso per strada quasi mille miliardi di lire di capitalizzazione. Oggetto delle critiche di Paroli è la cattiva politica di "razionalizzazione societaria" fin qui attuata ed i futuri programmi di gestione: è sotto gli occhi di tutti la progressiva conquista milanese di tutte le spoglie di Asm, con gli uffici milanesi che man mano hanno ridisegnato le responsabilità svuotando di poteri le controllate periferiche. Ma non è finita: sarebbero in arrivo, col piano-Zucoli, nuove e importanti ristrutturazioni con i poteri di Asm e Asmea che si scioglierebbero per confluire nella società-capo, così come Aprica, che gestisce i rifiuti bresciani, che finirebbe in Amsa. Il rischio che il termoutilizzatore finisca in mani milanesi è forte e Paroli, forte del 27,4% di quota societaria che detiene al pari di Milano, fa la voce grossa prima che sia troppo tardi; alla base di (quasi) tutti i mali secondo il sindaco c’è il modello di gestione duale, che andrebbe superato.
A.C.