Dote scuola, Girelli (Pd): la sbagliata dicitura confonde famiglie ed esercenti
L’utilizzo improprio dei buoni Dote scuola in provincia di Brescia è al centro di un’interrogazione, con risposta in VII Commissione Istruzione del Consiglio regionale, presentata da Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd.
“In una delibera di gennaio Regione Lombardia ha approvato l’erogazione della Dote scuola che prevede l’utilizzo dei buoni per l’acquisto di libri di testo e di dotazioni tecnologiche a favore degli studenti – spiega Girelli –. Tuttavia, la dicitura dei buoni attualmente in circolazione è più ampia, perché sono state stampate le copertine dell’anno precedente, quando il ventaglio di possibilità di uso era effettivamente maggiore. Ma quest’anno i buoni possono essere utilizzati solo ed esclusivamente per acquisto di libri e di materiale tecnologico. La dicitura e l’uso improprio provocano incertezza negli esercenti che vendono materiale scolastico. E molte famiglie me l’hanno segnalato direttamente”, fa sapere il consigliere Pd.
In effetti, ricorda Girelli, “già in passato l’utilizzo dei buoni con il contributo regionale era stato contestato poiché era finalizzato anche a spese che non riguardavano solo il materiale scolastico, ma anche per l’acquisto di alimentari, capi di vestiario, cellulari e altro ancora. Tuttavia, Regione Lombardia deve tutelare in via prioritaria il diritto allo studio per le famiglie con reddito più basso e che sostengono maggiori spese, e ha proclamato per questo più volte il controllo dell’impiego corretto dei buoni”.
Nell’interrogazione, dunque, Girelli chiede all’assessore all’Istruzione Aprea di sapere “come intenda intervenire per garantire il corretto utilizzo dei buoni dote scuola, affinché non vi sia un uso improprio del contributo regionale, e di conoscere quali azioni intenda perseguire per garantire il rimborso agli esercenti e commercianti che hanno accettato il buono dote scuola, non vendendo esclusivamente libri o materiale informatico”.