Caravaggio, uccide a colpi di pistola il fratello e la compagna per vendetta
Proprio nel giorno in cui la provincia di Brescia è stata protagonista di scene da Far West – per il duplice omicidio di Flero e Vobarno, con fuga e suicidio finale – pochi chilometri più in là, alle 18.15, si è consumato un altro efferatissimo omicidio.
Nella notte, infatti, i carabinieri hanno fermato il 43enne Maurizio Novembrini e la sorella. L’uomo è accusato di aver fatto irruzione in una sala giochi – mentre la donna lo aspettava fuori in auto – e di aver freddato a colpi di pistola il fratello Carlo Novembrini (51 anni) con la compagna Maria Rosa Fortini (40), entrambi residenti in provincia di Cremona. Portato in caserma a Treviglio, dopo un lungo interrogatorio, ha confessato. Ma gli investigatori sono andati a colpo sicuro, perché diversi testimoni avevano visto l’omicida in faccia ed è stata recuperata anche la pistola utilizzata, una calibro 9X21 con matricola abrasa. La sorella, invece, non risulta al momento accusata di nulla.
Secondo le prime ipotesi investigative il killer avrebbe agito per una vendetta privata, causata dal sospetto che il fratello avesse avuto una relazione con la ex moglie.
Ma ci sono altri dettagli che rendono inquietante il duplice omicidio. La vittima, Carlo Novembrini, faceva l’artigiano. Ma in passato aveva fatto parte di un clan mafioso della zona di Gela, in Sicilia, scontando anche diversi di carcere in regime di 41 bis. Insomma: la cronaca racconta di una presenza sempre più radicata ed efferata di personaggi – armati – vicini alla criminalità organizzata nel Bresciano e in Lombardia.