▼ Operaio morto in azienda, la chat: “Le gambe non mi reggono, lavoro solo perché mi serve lo stipendio”

C’è il primo indagato per il tragico incidente sul lavoro che mercoledì è costato la vita al travagliatese Matteo Cornacchia, travolto da una lastra d’acciaio alla Dall’Era di Lograto.

Dopo il dramma e i duri comunicati dei sindacati (che hanno puntato il dito contro l’azienda), infatti, la Procura ha deciso di aprire un’inchiesta per omicidio colposo anche per consentire le verifiche del caso sul carroponte che, secondo alcuni, non sarebbe stato oggetto di adeguata manutenzione. Inoltre i giudici vogliono chiarire le condizioni fisiche del lavoratore e se la sua condizione (si è parlato di invalidità all’80%) fosse compatibile con le mansioni che stava svolgendo.

Di certo fanno riflettere le chat private diffuse nelle scorse ore da un’amica. In una, in particolare, si leggeva: “Faccio sempre il solito lavoro, stringo denti e pugni perché di uno stipendio ne ho bisogno, finché le gambe reggono cammino solo per il dovere”. E ancora: “Non so ancora per quanti mesi riesco a fare la mia mansione lavorativa. È da circa un anno che non riesco a tenere le gambe dritte e quando sono in quella posizione non sopporto più il dolore oltre dieci minuti”.

I funerali del lavoratore 46enne si terranno domani (sabato 27 aprile) alle 16.30 con una cerimonia laica.

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