Tre giorni di astensione – con garanzia di difesa in casi urgenti – anche per gli avvocati penalisti bresciani che hanno risposto ad un appello lanciato dalla Giunta dell’Unione Camere Penali Italiane.
La protesta, che dovrebbe concludersi nella giornata di domani ma che si potrebbe anche trasformare in più incisive forme di mobilitazione, trova origine nello sgomento per i molteplici suicidi registrati nelle carceri e nei centri per il rimpatrio degli extracomunitari, spesso dovuti alle pessime condizioni di detenzione che, ricorda la stessa organizzazione di rappresentanza, «spingono chi le subisce a preferire la morte».
I difensori sostengono inoltre un dissenso per l’operato del ministro Nordio e del governo, accusati di aver promosso misure e decreti non risolutivi, ma puramente simbolici.
Viene inoltre contestata la supremazia dei magistrati «fuori ruolo nel Ministero della Giustizia, con simmetrica, ingiustificata, sproporzione tra gli esponenti della magistratura e quelli degli altri ambiti all’interno della commissione incaricata di riformare il codice penale». Il malcontento, come già detto, potrebbe tramutarsi in un’ulteriore manifestazione.