▼ Girelli (Pd) a Meloni: ospitiamo i bambini di Gaza nelle scuole
«Credo che oltre alle dichiarazioni che abbiamo sentito in questo periodo, adesso bisogna essere molto concreti e fare qualcosa per i più deboli, in particolare per i bambini. Io penso che aprire un canale umanitario, che possa prevedere anche l’accoglienza di questi bambini e bambine nelle nostre scuole abbia un doppio significato: innanzitutto metterli al sicuro, secondariamente cominciare davvero a costruire percorsi di pace». A dirlo è stato Gian Antonio Girelli (PD e membro della Commissione Affari Sociali della Camera) durante un’intervista su Radio Popolare nel programma Rights Now (a cura della Fondazione Diritti Umani) in merito alla lettera che il deputato ha inviato alla Presidente Meloni proponendo di accogliere i bambini e le bambine di Gaza nelle scuole italiane.
«Ho scritto al Presidente del Consiglio perché possa valutare questa opportunità. Però questo è un richiamo anche a me stesso e a chiunque faccia politica e abbia un ruolo decisionale, perché ho l’impressione che il trovare una soluzione attraverso il conflitto stia ormai passando come una normalità. Viviamo un tempo terribile, dove le guerre fanno vittime soprattutto tra i civili e tra i più deboli tra i civili. È una cosa abominevole in quell’abominio che è la guerra» continua l’on.le Girelli.
«Mi rendo perfettamente conto che per mettere in pratica la proposta che ho avanzato, ci sono numerose difficoltà, occorre una tregua, corridoi umanitari. Io non voglio assolutamente mettere in dubbio la condanna assoluta rispetto quanto fatto da Hamas nei confronti del popolo di Israele, ma non credo che la vendetta fine a sé stessa possa essere la risposta. C’è bisogno di un’azione internazionale, dove penso l’Italia possa essere la promotrice a livello europeo, ma anche nei confronti degli Stati Uniti per far le giuste pressioni sul Governo di Israele e far comprendere che non è contro il popolo palestinese che si deve consumare la vendetta. Certo, è tutto molto complicato, ma allo stesso tempo penso sia arrivato il tempo di farlo e credo che l’Italia possa avere la caratura internazionale e la storia per potersi porre come promotrice di processi di questo genere. Poi queste scelte sono chiaramente di competenza di chi ha democraticamente la responsabilità di governarci» conclude Girelli.