Testimone della storia nazionale, si è spento all’età di 99 anni Battista Gozzoli, ultimo reduce di Verolavecchia.
Sano, questo è il nome con cui era noto l’alpino, iniziò la sua carriera militare nel marzo 1943 nella Caserma Santo Spirito di Casale Monferrato. I travolgenti eventi che hanno sconvolto il Paese lo hanno condotto a fuggire cercando nascondiglio a casa per poi esser scoperto dai carabinieri e mandato in treno, con altri soldati prigionieri, al campo di concentramento di Mössingen in Germania. Qui dovette lavorare come sarto, cucendo le uniformi militari.
Trasferito in Italia, nel Pavese, riuscì a fuggire e raggiungere la Liguria. Impegnato come sarto in una famiglia, nel 1945 scappò ancora, questa volta durante i bombardamenti e catturato dagli americani fu condotto prima nel campo di Tombolo, in Veneto, e poi a Coltano, nel Pisano. Ancora una volta in treno raggiunse Firenze, Bologna, Milano e infine Brescia: da qui a piedi sino a Manerbio, e in bicicletta sino a casa. Il rientro in famiglia fu una sorpresa per tutti, poiché dal 1943 di lui si erano perse le tracce.
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