Undici bracconieri sono stati denunciati in soli due giorni nelle province di Vercelli e Biella: tutti utilizzavano mezzi vietati di caccia (richiami acustici) e abbattevano piccoli uccelli appartenenti a specie protette (fringuelli, pispole, peppole e migliarini di palude). E ben cinque di questi provenivano dalla provincia di Brescia.
A darne notizia è una nota del Cabs (Committee Against Bird Slaughter), gruppo animalista da sempre attivo contro le pratiche illegali di caccia.
“Intere porzioni di territorio piemontese sono oramai in balia di bracconieri provenienti da fuori Regione (soprattutto dalle province di Bergamo e Brescia e dal Veneto)”, si legge in una nota. E si aggiunge: “In provincia di Brescia tra i cacciatori si parla di ‘Sistema Piemonte’: l’affitto del capanno e della pianta su cui sparare agli uccelli protetti, oppure del laghetto o della risaia allagata”.
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