Si rinnovano le segnalazioni della presenza di chiazze di una sostanza bianca e schiumosa sulla superficie dell’acqua nel lago di Garda.
Gli avvistamenti suscitano malcontento e una miriade di interrogativi riguardo alle origini e alla provenienza della sostanza presumibilmente inquinante. Il fenomeno in realtà non è nuovo tanto che anche l’associazione del WWF Trentino aveva lanciato l’allarme per «una scia densa bianca che si estende da qualche mese dal trentino rio Solone nel fiume Sarca, il maggiore immissario del Benaco, fino alla sua foce nel lago di Garda». In attesa di una verifica e di un campionamento delle acque, le ipotesi formulate si indirizzano per lo più verso la fioritura algale, un evento che si manifesta però con un drastico aumento delle temperature e che quindi non troverebbe giustificazione in questo periodo. Altri sostengono invece la teoria secondo la quale la schiuma proverrebbe dal cantiere del tunnel Loppio-Cretaccio e da prodotti chimici utilizzati per la lavorazione della roccia.
Solo approfondite analisi potrebbero dare risposta ai molti dubbi che riguardano la questione che ad oggi rimane irrisolta.
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