Caro direttore,
nei giorni scorsi mi sono recato al Parco delle incisioni rupestri di Naquane, a Capo di Ponte (Valcamonica). Un parco aperto nel lontano 1955 che oggi è inserito nell’elenco dei beni considerati Patrimonio mondiale dell’umanità.
Scanso equivoci, voglio dire che si è trattato di un’esperienza di assoluto valore storico e ambientalistico. Il personale addetto si è dimostrato cordiale e preparato. E il contesto naturale era assolutamente gradevole, oltre che ben curato. Il tutto a un prezzo assolutamente contenuto (6 euro + 1 per aiutare le popolazioni dell’Emilia, per un adulto).
Ma vorrei anche rilevare che alcune cose di “contorno” mi hanno un po’ deluso. All’ingresso mi è sta consegnata una mappa stampata su un normale foglio di carta A4: avere una brochure patinata con la mappa e una presentazione del parco (possibilmente in più lingue) era davvero così complicato? Parliamo di una spesa di poche centinaia di euro per decine di migliaia di copie… Allo stesso modo rilevo che il bookshop all’ingresso era chiuso (avrei comprato volentieri un souvenir…) e che gli orari mi sono sembrati davvero poco compatibili con le esigenze dei turisti “normali” (ultimo ingresso alle 13.30, anche nei fine settimana).
Mi permetta la battuta a tema: da utente mi sarebbe piaciuta una organizzazione un po’ meno… preistorica…
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