Il Crocefisso «in luogo elevato e ben visibile», «nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado», «negli uffici delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali territoriali, nelle aule dei consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane», «negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti»: è l’obiettivo della proposta di legge di cui è prima firmataria la deputata bresciana leghista Simona Bordonali.
Secondo quanto si sostiene nella pdl depositata a Montecitorio dal gruppo del partito guidato da Matteo Salvini – il «Crocifisso, emblema di valore universale della civiltà e della cultura cristiana, è riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell’Italia, indipendentemente da una specifica confessione religiosa».
Il testo presentato da Simona Bordonali e dal collega Igor Iezzi prevede sanzioni da 500 a 1.000 euro per chi dovesse rimuoverlo. «Cancellare i simboli della nostra identità collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società» sostengono i firmatari della proposta, sottolineando che «rispettare le minoranze non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integran ,te della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese».
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