Spunta l’ombra del traffico di minorenni sul tragico omicidio avvenuto a Cremona lo scorso 14 settembre, in cui l’imprenditore 61enne Fausto Gozzini – originario di Pontoglio – è stato ucciso a fucilate, fuori dall’azienda, dal 78enne Domenico Gottardelli.
Stando a quanto sostenuto dall’avvocato di parte civile (la moglie e uno dei figli della vittima) durante il processo, infatti, l’assassino avrebbe deciso di eliminare il 61enne perché questi gli aveva negato l’utilizzo della sua abitazione in Tunisia, dopo che in primavera aveva ricevuto segnalazioni sul fatto che in quell’abitazione Gottardelli fosse solito avere incontri sessuali con ragazzini.
Una circostanza negata dall’omicida, che ha ribadito la sua prima versione: il movente sarebbe da ricercare unicamente nel fatto che Fausto Gozzini avrebbe avuto una relazione con la sua cameriera e, con l’aiuto della donna, gli avrebbe sottratto una importante somma di denaro.
Ora Gottardelli deve rispondere di omicidio volontario premeditato. La Corte ha disposto una perizia per verificare se sia capace di intendere e di volere.
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