Il tribunale dei ministri ha archiviato le posizioni dell’ex premier Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza, che erano indagati per la mancata costituzione della zona rossa in Val Seriana nella prima fase della pandemia e per il mancato aggiornamento del piano pandemico.
A riportarlo è l’Ansa, che parla di non meglio precisate fonti giudiziarie. I giudici di Brescia, presieduti da Maria Rosa Pipponzi, hanno accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura.
Nel provvedimento si evidenzia l’assenza di un “nesso di causa tra la mancata zona rossa e i decessi” e si parla di “ipotesi teorica sfornita del ben che minimo riscontro”. Inoltre si evidenzia come l’ipotesi accusatoria “non tiene conto della necessità per il presidente del Consiglio di valutare e contemperare i diritti costituzionali coinvolti e incisi dall’istituzione della zona rossa (che…) comporta il sacrificio di diritti costituzionali quali il diritto al lavoro, il diritto di circolazione, il diritto di riunione, l’esercizio del diritto di culto”.
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