Vorrebbe essere ricordato nei libri di storia per i suoi successi sul campo ed è ossessionato da un orario che vede spesso sulla sveglia quando apre gli occhi: 9:56. Marcell Jacobs il fulmine bresciano parla al Corriere della sera dei suoi progetti futuri.
“Non voglio impormi alcun limite” ha sottolineato pensando ai 9”58 – “fuori dal mondo” – di Bolt. Un traguardo che può sembrare una sfida impossibile ma che invece di intimorirlo lo esalta. Il campione olimpico di Tokyo ricorda come nel 2020 corresse in 10”11 e l’anno dopo abbiamo vinto l’oro alle Olimpiadi con 9”80.
Ora il calendario per Jacobs prevede un debutto all’aperto tra fine maggio e i primi di giugno e la staffetta in Coppa Europa e ai Mondiali. A Parigi lo sprinter correrebbe volentieri la 4X100 se lo consentissero i tempi visto che dovrebbe anche correre i 100. L’atleta iridato sottolinea come il suo team sia tutto made in Brescia: dalla madre al fratello e all’amico cresciuto sul Garda che gli gestiscono i social. La prossima settimana il campione inaugurerà un’Academy a Desenzano per aiutare aspiranti atletici a seguire le proprie orme.
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