🔴 Nuova antenna a Gussago, il Comune: abbiamo fatto tutto ciò che ci era consentito
“L’Amministrazione comunale nega ogni forma di speculazione economica sul tema, come letto invece in questi giorni su diversi social network. Già nel 2007 il Comune di Gussago si è dimostrato lungimirante attuando un piano di zonizzazione che impedisse che gli impianti venissero installati anche sui tetti delle abitazioni private. Il Comune non può, purtroppo, in alcun modo opporsi per impedire questo tipo di installazioni”.
Così, in una nota, il sindaco Giovanni Coccoli commenta le polemiche per l’installazione di una nuova antenna nella zona di Corcione, che non poche contestazioni ha già suscitato.
Nel lungo comunicato, si sottolinea che il paese è dotato dal 2007 di un piano per la localizzazione delle stazioni radiobase, ossia gli impianti che garantiscono la copertura del servizio telefonico sul territorio, nel duplice obiettivo di tutelare la salute pubblica in tema di esposizione all’inquinamento elettromagnetic e garantire al tempo stesso la copertura di un servizio strategico ed essenziale. Inoltre si evidenzia che l’amministrazione, sulla questione, ha poteri molto limitati (è Arpa ad autorizzarli e controllarli), poiché “questi impianti, considerati dalla norma come opere di urbanizzazione primaria e servizi di pubblica utilità, possono essere infatti realizzati indipendentemente dalle zone urbanistiche ed esulano dalle norme che regolano le altezze delle normali costruzioni”.
“La scelta del sito specifico, collocato nel centro sportivo Corcione – si precisa ancora – fu ritenuta idonea già nel 2007 proprio nell’ottica di scegliere zone a permanenza non continuativa di persone e di preservare zone ritenute maggiormente sensibili quali scuole, ospedali etc”. “Il fatto che il progetto abbia ottenuto dopo alcune modifiche il parere favorevole dell’Arpa e che l’impianto di futura realizzazione sia in una delle zone previste dal piano comunale di localizzazione di queste stazioni radiobase – continua il testo – fa si che il Comune non possa sovrapporre ulteriori valutazioni in merito o frapporsi alla realizzazione dell’impianto, che costituisce in ogni caso, per quanto impattante anche a livello visivo, un servizio di pubblica utilità”.