C’è anche un rider bresciano tra le 92 persone denunciate dai Carabinieri con l’accusa di aver ceduto il proprio account in cambio di una percentuale sugli incassi: una moderna forma di “caporalato” che appare sempre più diffusa.
A Brescia le forze dell’ordine hanno controllato 12 rider, passato al setaccio due hotspot in centro città. In azione otto carabinieri (4 del NIL di Brescia e 4 del Comando Provinciale) e quattro agenti della Locale, che si sono occupati invece di controllare le biciclette.
La cessione dell’account da parte dei rider è molto frequente. Ma di mezzo non c’è solo lo sfruttamento del lavoro altrui. Spesso, infatti, è giustificata dalla volontà dei lavoratori di non essere penalizzati nel ranking delle piattaforme di consegna in caso di malattia, infortuni o rientro temporaneo in patria.
Ora la parola passa alla Procura della Repubblica. L’ipotesi di reato è quella di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
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