Brescia, l’influenza mette a letto 20.000 bresciani: i bambini i più colpiti
Torna nelle case bresciane, dopo due anni in cui è stato il Sars COV 2 a farla da padrone, l’influenza. Almeno 20.000 secondo le stime i bresciani che in questo periodo si ritrovano ad affrontare tosse, raffreddore, mal di gola, febbre alta e malesseri di vario genere. A letto soprattutto i bambini, in particolar modo quelli che hanno meno di quattro anni e quelli tra cinque e quattordici anni. Sono in particolar modo loro ad accusare febbre alta che in molti casi spaventa i genitori tanto da spingerli a portare i bimbi nei pronto soccorso della città, scelta non sempre utile a risolvere il problema.
Se nell’ultimo anno si è riusciti ad abbassare i numeri dell’influenza è stato anche grazie al distanziamento sociale e all’utilizzo delle mascherine, ma ora che si è tornati alla normalità l’influenza torna a far capolino nelle famiglie bresciane così come accadeva in passato e anzi pare che quest’anno questa sia arrivata in anticipo rispetto alle previsioni. Nulla di strano o preoccupante, ma i dati parlano di un picco di casi dovuto forse anche ad una più bassa copertura vaccinale. Sinora sono infatti gli anziani coloro che hanno scelto in maggior numero di sottoporsi alla somministrazione dell’antinfluenzale: secondo i dati diffusi dall’Agenzia di tutela della Salute di Brescia su 170.212 vaccinazioni fatte, 134.235 riguardano gli over 60, mentre proprio tra i bambini il numero di somministrazioni si riduce notevolmente.