🟢 Pane e speranza per chi è in difficoltà: Confartigianato sostiene la Caritas
L’appuntamento è per il 27 novembre, quando – in coincidenza con la prima domenica di Avvento – si terrà la Giornata del Pane 2022: un evento promosso da Confartigianato Brescia e da Caritas Diocesana sin dal lontano 1995 e che nei decenni ha consentito di dare in beneficenza una cifra non lontana dagli 800mila euro. Anche per quest’anno l’obiettivo è confermare il trend dell’ultimo decennio, che ha consentito di donare fra i 50 e i 70mila euro a volta.
A presentare l’edizione 2022 sono stati oggi – nella sede di Confartigianato, in via Orzinuovi), il presidente di Confartignanato Eugenio Massetti, Ruggero Guagni (presidente della categoria Panificatori di Confartigianato), don Maurizio Rinaldi (coordinatore dell’area pastorale per la Società e direttore della Caritas) e Marco Danesi (vicedirettore della Caritas di Brescia).
Concretamente, domenica 27, oltre un centinaio di panificatori aderenti alla principale associazione di categoria bresciana produrranno pane extra, che sarà donato a oratori e parrocchie. Saranno poi loro a distribuirlo ai destinatari in cambio di una donazione libera. Il ricavato, quindi, sarà devoluto alla Caritas a supporto della nuova sede del Rifugio Caritas di via Ardigò, struttura nota come Casa di accoglienza delle Suore missionarie della Nigrizia.
“I nostri panificatori – ha detto Massetti – ci sono e continueranno ad esserci, producendo pane in più per aiutare chi ne ha bisogno attraverso la Caritas. E’ un’iniziativa in cui crediamo e che vogliamo continuare a sostenere nonostante le difficoltà del settore legate anche all’aumento dei costi di energia e materie prime. Io stesso andrò in una o due parrocchie per fare la mia parte”. “Partecipiamo sempre volentieri – ha aggiunto Guagni – anche se per la nostra categoria è un momento particolarmente difficile, con quasi un’attività su tre che rischia di chiudere a fine anno” (qui trovate l’approfondimento su questa affermazione).
“La giornata del pane è un’iniziativa simbolica e materiale: in questi tempi complicati abbiamo tutti bisogno di alimentare la speranza. Il nostro è un percorso che parte dal simbolo (il monogramma con due “P”, pane e parola, e la croce) ed è centrato sulla lettera pastorale del vescovo e sul valore nutritivo della parola”, ha sottolineato don Rinaldi, citando poi una preghiera che si conclude dicendo: “Dai il pane a chi non ne ha e dai la fame di te a chi ne ha troppo”.
Danesi, invece, ha posto l’accento su come anche la Caritas abbia dovuto aggiornare la sua accoglienza con il Covid: “Il 12 settembre – ha detto – ci siamo spostati nella nuova sede di via Ardigò, in cui diamo accoglienza h24 a 18 persone, che speriamo presto di riportare a 24”. L’esigenza di aiuto, del resto, non conosce crisi. “L’autunno sarà complicato – ha sottolineato – e lo vediamo anche nella nostra mensa, che ha visto sensibilmente aumentare i pasti distribuiti: non soltanto persone senza dimora, ma anche lavoratori in difficoltà a far quadrare i conti”. “Perché – ha chiosato don Rinaldi – le persone vulnerabili, quelle che faticano ad arrivare a fine mese, oggi sono ancora più a rischio: in molti si rivolgono a noi, ma altrettanti hanno ancora remore a farlo perché purtroppo avere bisogno è motivo di vergogna”.