E’ già un caso la questione del prossimo voto per la Provincia di Brescia. Come noto il mandato del presidente Samuele Alghisi scadrà a fine ottobre, mentre quello del consiglio – disallineato – arriverà fino a fine del 2023.
La questione è politica e sostanziale. Al momento l’ente è retto da una maggioranza di centrosinistra, composta da otto consiglieri (su 16) più il presidente, che fa dunque la differenza. E nella compagine di governo c’è anche Guido Galperti: vicepresidente ed esponente di Italia Viva, partito che – come noto – sembra guardare a prospettive diverse dall’alleanza con il Pd.
Ora Alghisi avrà 90 giorni per indire le elezioni (il termine è, dunque, gennaio), in cui saranno chiamati a esprimersi sindaci e consiglieri comnali. E nel caso il voto dovesse determinare un’affermazione del centrodestra (come appare oggi probabile) si rischierebbe il ribaltone.
Sui tempi delle elezioni, poi, la linea dei due schieramenti appare opposta. Il centrosinistra, infatti, sembra intenzionato ad arrivare all’ultimo momento utile, mentre il centrodestra chiede di accelerare votando a novembre anche perché i candidati alla successione di Alghisi – secondo legge – dovranno avere ancora 18 mesi di mandato da svolgere, una circostanza che – poiché il prossimo anno molti andranno a rinnovo – rischia di tagliare fuori “i due terzi dei comuni bresciani”.
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