🔴 Bassa, rapito e lasciato appeso a un ponte per i debiti di droga
Emergono nuovi, inquietanti, dettagli sul contesto che ha portato ieri le forze dell’ordine a eseguire cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti spacciatori attivi nella Bassa bresciana.
La certezza è che alcune delle persone coinvolte erano pronte a tutto per difendere i propri affari. Basti citare un episodio, emerso dalle indiscrezioni giornalistiche pubblicate oggi da diversi giornali. Lo scorso giugno, un uomo dipendente dalla cocaina che doveva 7mila euro agli spacciatori sarebbe stato portato a Manerbio, su un ponte che scavalca il fiume Mella, e poi – con la minaccia delle armi e della violenza – costretto ad appendersi per le mani allo stesso ponte, da dove si è buttato nel disperato tentativo di sfuggire agli aguzzini. Dalla denuncia della vittima (che aveva già pagato 50mila euro, facendo uso anche del proprio Tfr per pagarli) sono scaturite le indagini che hanno portato ai cinque arresti.
Stando a quanto si apprende, le persone sarebbero coinvolte in un giro di droga che andava ben oltre i 20 grammi recuperati e che veniva smistata in diversi paesi della Bassa (tra cui Bagnolo, Ghedi, Leno, Manerbio e San Zeno).