🔴 Verso il voto, Mottinelli (Pd): io rappresento la montagna, Bordonali solo i partiti | *️⃣L’INTERVISTA
di Andrea Tortelli – “Io rappresento la montagna, i candidati del centrodestra solo i partiti che li hanno espressi”. Sulla carta il centrodestra parte nettamente in vantaggio. Ma Pier Luigi Mottinelli (Pd) – ex presidente della Provincia, già a capo della Comunità montana camuna ed ex sindaco di Cedegolo – è convinto di potercela fare a conquistare il seggio del collegio uninominale 3 per la Camera in palio alle elezioni politiche del 25 settembre.
DOMANDA – Il campo di battaglia del collegio è vastissimo e comprende oltre cento Comuni, tra cui l’intera Valcamonica, parte della Franciacorta (si sono aggiunti Cazzago, Erbusco, Corte Franca, Iseo e Provaglio), la Valtrompia, la Valsabbia e il Garda da nord fino a Salò, Moniga, Manerba e Polpenazze. Ma guardando al solo voto politico il centrodestra parte in netto vantaggio. Cosa l’ha convinta a candidarsi?
RISPOSTA – La richiesta – arrivata direttamente dalla segreteria nazionale, via Enrico Borghi – di dare una rappresentanza ai territori della montagna. Il mio curriculum parla chiaro e dimostra che da anni mi sto impegnando per dare voce alle esigenze dei territori delle valli: aree che, tanto più dopo la riduzione del numero dei parlamentari, rischiano di rimanere senza rappresentanza politica, confermandosi terra di conquista per i partiti. Non è un caso, a mio avviso, che la coalizione di centrodestra non abbia schierato alcun rappresentante del territorio in cui si vota.
D – Di certo, questa investitura rappresenta per lei un riscatto e un riconoscimento dopo le tre vicende processuali – tutte concluse con l’assoluzione con formula piena – che l’hanno tenuta quasi in sospeso a lungo…
R – Non ho mai smesso di fare politica. Ma i processi mi hanno impedito di candidarmi alle scorse regionali e di fatto mi hanno tenuto bloccato per circa sei anni: per fortuna si sono conclusi nel migliore dei modi possibili, ma in politica non è facile recuperare il tempo perso. Di certo, con la mia indicazione la segreteria ha voluto anche dare anche un segnale di vicinanza ai propri amministratori.
D – La campagna elettorale sarà brevissima. Su quali temi pensa di potersi giocare la vittoria?
R – Tre sono quelli che ritengo prioritari: ambiente, energia e lotta concreta allo spopolamento. La transizione ecologica non può più attendere e vanno sostenute novità importanti come quella che nel 2024 porterà treni a idrogeno (invece che diesel) lungo la Brescia-Iseo-Edolo. Sul fronte dell’energia, invece, va colta l’opportunità delle comunità energetiche rinnovabili (Cer), che permettono di condividere i benefici della produzione sul territorio che ospita gli impianti. La legge c’è e, quando arriveranno i decreti attuativi, i benefici potrebbero essere rilevanti: con i valori attuali, infatti, a regime si potrebbe dimezzare costo delle bollette dell’energia per cittadini, edifici pubblici e aziende. Poi – non ultimo – c’è il tema dello spopolamento. Come ho sempre fatto, mi impegnerò attivamente perché chi vuole restare abbia piena cittadinanza e non paghi il conto della fuga dalle montagne nei servizi che riceve, a partire da quelli sanitari (medici di base), sociali e scolastici. Chi vive nei territori montani, in queste elezioni, si trova a scegliere tra chi conosce e ha cognizione delle esigenze del territorio e chi è stato messo lì solo per un accordo fra partiti. Ecco perché sono convinto di potercela fare.
D – Sta sostenendo che Bordonali (Lega, candidata della coalizione del centrodestra) non ha i requisiti per rappresentare le valli?
R – A mio avviso Bordonali non ha niente a che fare con la zona in cui si candida, né ha i requisiti per poter essere il parlamentare del territorio.
D – Il cosiddetto terzo polo, nello stesso collegio, schiera il presidente della Comunità montana della Valtrompia Massimo Ottelli, ex Pd. Non ritiene che possa sottrarle voti decisivi ai fini della vittoria?
R – Il terzo polo non è nato certo per danneggiare il centrosinistra. La candidatura di Ottelli, amico e amministratore che stimo, a mio avviso non è in competizione con la mia e rappresenta comunque un segno di presenza amministrativa di fronte alla non rappresentatività del centrodestra.
D – Nessun appello al voto utile dunque…
R – Purtroppo arriviamo alle elezioni con un sistema che non condivido: io avrei preferito collegi più piccoli e preferenze. In questo contesto, ritengo che un voto per Cinquestelle o terzo polo significhi favorire le destre. Chi vuole un’alternativa, oggi, deve votare Pd.
D – Lei ha accennato al fatto che cinque anni fa avrebbe voluto candidarsi come consigliere in Regione. Se non dovesse essere eletto a settembre la rivedremo in corsa per il Pirellone?
R – No. La mia, oggi, non è una battaglia di bandiera: sono convinto che in un collegio uninominale gli elettori premieranno la rappresentanza dei territori. Per le Regionali, di certo, io sono fortemente impegnato da tempo a sostenere candidatura a presidente del sindaco di Brescia Emilio Del Bono.