E’ massima, anche a Brescia, l’attenzione per la cosiddetta Febbre del Nilo (o West Nile), malattia trasmessa dalle zanzare Culex (specie diversa dalla Tigre) che negli ultimi cinque giorni ha provocato ben quattro morti nel vicino Veneto. Più due a Ferrara.
Stando a quanto si apprende, infatti, dopo le due vittime di Treviso il 16 e il 19 luglio altri due anziani di Padova sono deceduti a causa dell’encefalite provocata dal virus, che avrebbe infettato anche due donatori di sangue. Mentre altri tre casi sarebbero in attesa di conferma da parte dell’Usl trevigiana. Ma si registrerebbero anche due cavalli contagiati.
In attesa di ulteriori verifiche, anche nel Bresciano sono scattate misure straordinarie di prevenzione: alcune analisi, infatti, avrebbero individuato il virus in gruppi di zanzare nei Comuni di Flero e Villachiara. In particolare sono previsti test specifici per tutti i donatori di sangue o emocomponenti che abbiano soggiornato nella nostra provincia (ma anche a Cremona e Pavia).
La febbre del Nilo, lo ricordiamo, ha generalmente sintomi simili a quelli di un’influenza. Ma nei casi più gravi può portare anche al decesso.
La diffusione del virus della West Nile si contrasta fermando la diffusione delle zanzare. I consigli, dunque, sono quelli di usare repellenti e di prevenire la diffusione delle larve attraverso disinfestazioni con prodotti ad hoc ed evitando di lasciare ristagni d’acqua nei cortili e nei giardini.
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