Beccalossi: chi attacca lo spiedo tifa contro l’economia bresciana
“Difendere lo spiedo bresciano significa tutelare il lavoro di migliaia persone prima ancora che una tradizione secolare. Non stupisce che proprio i Cinque Stelle, famosi per aver fatto passare il principio che grazie al loro reddito di cittadinanza stare sul divano è meglio che andare a lavorare, siano i più grandi nemici di una legge che si prefigge di tutelare e promuovere attraverso un piatto della tradizione anche un’importante fetta di economia bresciana”. Lo ha dichiarato Viviana Beccalossi, consigliere regionale del Gruppo misto, in merito al progetto di legge sullo spiedo approvato nei giorni scorsi dal Pirellone (in sostanza, la Regione, reintroduce gli uccelli nello spiedo, purché regalati dai cacciatori).
“Chi oggi parla di medioevo o barbarie – prosegue Viviana Beccalossi- non ha il minimo rispetto per chi si guadagna da vivere nel settore armiero e nella ristorazione e continua la sua crociata contro centomila cacciatori a cui la Regione rilascia regolare licenza lautamente pagata e che quindi esercitano un loro diritto”.
“Questa deriva ideologica animalista, da non confondersi con l’amore per la natura e per gli animali -conclude Viviana Beccalossi- difende l’indifendibile, come è stato nel recente passato per le nutrie che hanno invaso la pianura padana provocando gravi danni all’agricoltura e oggi avviene con i cinghiali che hanno portato la peste suina alle porte dei nostri allevamenti, rischiando di mettere in ginocchio filiere importantissime per l’agroalimentare italiano, con la Lombardia che da sola produce metà delle cosce per il prosciutto di Parma”
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