di Sara Ferrari – I volatili nelle nostre case sono animali nati in cattività. Animali che da generazioni vengono allevati da allevatori, appassionati, privati, animali che non hanno mai conosciuto il loro luogo di provenienza, animali completamente DIPENDENTI dall’uomo che se lasciati liberi in natura andrebbero incontro ad una morte certa perché incapaci di procacciare cibo autonomamente, di salvaguardarsi dai predatori, di sopportare fenomeni atmosferici avversi. O almeno così dovrebbe essere.
C’è un elemento da chiarire che permette di capire maggiormente cosa significa fare il bene degli animali.
Secondo il pensiero dell’etologia, ovvero la scienza che studia il comportamento degli animali, l’unica specie DOMESTICA, parlando di uccelli, da un punto di vista tassonomico, genetico e filogenetico è il canarino il cui nome scientifico è infatti serinus canaria domestica. Già.
Una specie non si considera domestica o selvatica ma E’ domestica o selvatica proprio in base alle caratteristiche indicate nelle righe sopra. Questo significa che non è una scelta soggettiva definire un uccello come selvatico, al contrario! Certe specie hanno subito un processo di domesticazione che le ha portate ad essere oggi un genere domestico, come il gatto e il cane che hanno alle spalle un processo evolutivo durato millenni, altre non lo saranno mai. Per capire meglio:
Precisato questo, i canarini sono allevati e riprodotti in cattività da prima del Medioevo: oggi nelle nostre case abbiamo pennuti domestici completamente “imprintati” sull’uomo, assolutamente casalinghi e abituati ad un ambiente che non potrebbe essere diverso dalla gabbia e dalla casa dove vivono. Cambiamenti, spostamenti sono per questi volatili domestici causa di stress, il lasciarli liberi in natura li condannerebbe a finire in poche ore nella bocca di qualche predatore affamato.
Sottolineo che mi riferisco a volatili domestici e nati dunque in cattività, assolutamente non ad animali di cattura, strappati al loro habitat naturale e venduti nel mercato clandestino degli animali esotici.
E’ un dato di fatto però che oltre ai canarini nelle case delle persone spesso si trovino pappagallini, le cosiddette cocorite e altre tipologie che da un punto di vista etologico non sono propriamente domestici anche se, ad oggi, è riconosciuta come legale la loro detenzione in Italia.
Per il rispetto del mondo animale e per compiere scelte considerando la loro natura è fondamentale conoscere come prendersi cura dei pennuti che si hanno a casa.
E dunque?
Tutti necessitano delle cure minime. E soprattutto è sempre sottolineato che questi piccoli animali devono essere adottati da piccoli e già svezzati, affidandosi ad allevamenti seri, negozi certificati o, ancora più etico, ad associazioni che hanno esemplari per l’adozione.
Uno degli elementi fondamentali è ovviamente l’alimentazione. Alcuni si alimentano di semi, altri di frutta, altri si cibano di insetti. Per questo è necessario informarsi per bene per assicurarsi che la dieta che offrirete al vostro volatile sia la più giusta per lui.
Le diverse specie di uccelli domestici abbiamo detto che possono essere catalogate a seconda di differenti criteri, come ad esempio la famiglia filogenetica, oppure in funzione alle dimensioni. Sembra che spesso la scelta delle persone sia effettuata o per il colore o per le vocalizzazioni e cinguettii piacevoli.
Canarino, usignolo, diamantino, gli inseparabili o uccelli definiti “parlanti” dove i più famosi sono: il parrocchetto ondulato (comunemente cocorita) e il cacatua.
Sembra proprio di si, dovendo tenere in gabbia questi animali è preferibile non avere un solo esemplare. Per i diamantini, molto socievoli, così come per i pappagallini è a dir poco un obbligo avere la coppia, anzi un numero maggiore sarebbe addirittura auspicabile.
E’ fondamentale tenere conto dello spazio dove dovrà vivere l’uccello. Dimensioni diverse delle gabbie a seconda della specie e del numero di uccelli ricordando che durante il giorno, mantenendo la casa in sicurezza per esempio con le finestre chiuse, è importante lasciarla aperta per permettere il volo libero. Questo ha un’importante funzione di stimolo per il nostro ospite perché la noia è mortale anche per loro.
Se dovete comprare una gabbia è basilare tenere conto di una serie di caratteristiche che la rendano adeguata in modo che i suoi ospiti vi si possano spostare comodamente, condizione che dovrebbe essere scontata. In generale i pappagallini hanno bisogno di muoversi e di esplorare l’ambiente circostante sempre facendo attenzione che non vi siano pericoli che possano sfociare in incidenti. Inoltre dovrete essere molto attenti nel caso abbiate dei bambini piccoli o altri animali domestici.
E’ importante possano essere stimolati, accarezzati e si possa interagire con loro. Nella gabbia devono avere degli elementi con cui possano intrattenersi e giocare come altalene, giocattoli di legno, di plastica o di corda per farlo masticare, sempre con l’intento di evitare la noia.
A conclusione di questo sintetico decalogo dobbiamo chiederci se davvero vogliamo tenere un uccellino rinchiuso in gabbia, costretto ad una residenza forzata per tutta la vita, e se davvero ci da’ gioia vederlo rinchiuso anche con le dovute attenzioni.
Se siamo convinti di volerlo fare ricordiamo:
Senza entrare nelle specifiche delle singole specie sappiate che siete voi a dovervi aggiornare qualora decidiate di volere la compagnia di un uccello a casa perché vale sempre la regola della consapevolezza e del rispetto.
Ci sono numeri allarmanti se ci si informa sulla detenzione di uccelli selvatici. Oltre che una crudeltà, molte volte comporta traumi e problemi di adattamento che possono portare alla morte. Senza contare che spesso per arrivare ad avere un selvatico nella gabbia di un privato, ad esempio un pappagallo di una certa importanza, ci sono numerosi tentativi con i suoi simili nelle fasi che vanno dalla cattura in natura al trasporto, con un esito macabro.
Tutto ciò è da condannare ma sappiamo essere una realtà. Se quello che cercate è il contatto con gli uccelli, magari anche selvatici…. Perché non pensare di fare del volontariato nei centri recupero fauna selvatica come i Cras oppure presso la LIPU o con OIPA?
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