di Sara Ferrari – A seguito dell’articolo pubblicato sulle possibili realtà ucraine che sono in grado di portare aiuti agli animali presenti nelle zone bombardate, oggi l’attenzione la dedichiamo all’Italia e, per quanto ci riguarda, a Regione Lombardia e ATS di Brescia che si sono attivate per tutelare gli animali d’affezione ucraini in ingresso nel nostro territorio.
La prassi vuole che ci siano norme per proteggere la salute pubblica e animale, con particolare attenzione alla prevenzione della rabbia e queste prassi contribuiscono anche a contrastare i traffici illegali di animali da compagnia senza porre ostacoli non giustificati agli spostamenti all’estero con loro. Vi sono alcune disposizioni generali che riguardano tutti i cani, gatti e furetti, provenienti sia da Paesi dell’Unione europea che da Paesi terzi:
Di norma il proprietario o la persona autorizzata dovrebbero accompagnare l’animale durante il viaggio. Tuttavia, per motivi giustificati e documentati, lo spostamento può avvenire fino a cinque giorni prima o dopo rispetto al movimento del proprietario o della persona autorizzata, oppure in un luogo fisicamente diverso da quello occupato dal proprietario o dalla persona autorizzata.
In considerazione dell’attuale stato di guerra però il Ministero della Salute ha accettato l’introduzione di animali da compagnia al seguito dei cittadini profughi provenienti dall’Ucraina, anche se non conformi al Reg. UE 576/2013 e privi della prevista autorizzazione. L’unità organizzativa veterinaria della direzione generale welfare di Regione Lombardia si è attivata con alcune disposizioni con l’obiettivo di tutelare il rispetto del benessere animale. La profilassi nei confronti della rabbia, malattia mortale per gli animali e l’uomo non presente in Italia ma molto diffusa in Ucraina, deve assolutamente essere prevista. Per questo gli animali domestici provenienti dall’Ucraina devono essere sottoposti a specifiche misure preventive. Per quelli d’affezione che raggiungono il territorio italiano senza essere al seguito dei proprietari, come ad esempio se portati in salvo da associazioni animaliste, è stabilito un isolamento sanitario al loro ingresso e a seguito dei numerosi arrivi è stato disposto che i controlli, gli accertamenti sanitari, l’eventuale vaccinazione antirabbica e l’iscrizione nell’anagrafe animali d’affezione regionale siano erogati gratuitamente dalle ATS tramite i dipartimenti veterinari. E’ stata predisposta anche una specifica modulistica destinata ai punti di ingresso dei profughi ucraini in Lombardia con le informazioni necessarie per un preciso monitoraggio: specie animale, sesso, taglia, mantello, microchip, luogo di detenzione, nominativo e contatti del detentore. Inoltre si è richiesta la collaborazione agli Ordini dei medici veterinari della Regione Lombardia che hanno predisposto e trasmesso ai Dipartimenti veterinari delle ATS, Brescia compresa, gli elenchi di medici veterinari liberi professionisti delle strutture sanitarie disponibili per l’assistenza veterinaria “pro bono pubblico” che si rendesse eventualmente necessaria per gli arrivati dalle zone di guerra. “Pro bono pubblico” significa per “il bene di tutti” e consiste nella possibilità che gli appartenenti ad un ordine professionale, in questo caso veterinari, possano offrire i loro servizi in modo gratuito a coloro che non sono in grado di affrontarne il costo.
Divulgare informazioni è un modo per essere d’aiuto alle persone che ne hanno bisogno, l’ascolto dei bisogni e la comprensione sono parte altrettanto fondamentale della presa in carico di chi, uomo o animale, si trova in uno stato di disagio.
Di seguito la circolare e il modulo Pet bilingue per procedere alla registrazione presso ATS
I riferimenti per Brescia
ATS
030-3839001
prevenzioneveterinaria@ats-brescia.it
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