E’ definitiva la pena per Chiara Alessandri, la 45enne di Gorlago, in provincia di Bergamo, che il 17 gennaio 2019 aveva ucciso brutalmente la moglie dell’ex amante, la 42enne Stefania Crotti, prendendola a martellate e bruciandola – ancora viva – nelle campagne di Adro.
La Corte di Cassazione, infatti, ha respinto il ricorso presentato dal legale della donna contro la condanna a 30 anni di carcere, che chiedeva di ridurre la pena mettendo in dubbio la questione della premeditazione (l’omicidio sarebbe avvenuto in seguito a una colluttazione degenerata).
Ma i giudici hanno accolto la richiesta della Procura e confermato la sentenza di secondo grado. Va ricordato che, secondo la ricostruzione, la Alessandri avrebbe teso una vera e propria trappola alla sua vittima, convincendo un uomo (risultato ignaro degli intenti criminali della donna) a prelevare la vittima con l’inganno (le avrebbe parlato di una sorpresa da parte del marito) e poi accompagnandola – bendata – nel garage dell’assassina, dove si è consumata la prima parte della tragedia.
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