++ AGGIORNAMENTO UFFICIALE ORE 15.20: LA SOCIETA’ RITIRA LA SQUADRA DALLA SERIE B ++
Si fa sempre più dura la contesa tra la società Rugby Rovato e i cosiddetti soci ribelli. Uno scontro prima latente, che è poi scoppiato con fragore – anche sui media – con la decisione del gruppo dirigente di licenziare il direttore e allenatore Porrino. Da allora i toni del confronto non hanno fatto che alzarsi.
Dopo la richiesta di un’assemblea (respinta) di parte dei soci, l’addio del title-sponsor e l’annuncio-choc della prima squadra di non voler scendere in campo, lo scontro è già in parte arrivato alle vie legali ed ha coinvolto anche la politica, con un’uscita pubblica pro-“ribelli” del sindaco di Rovato Tiziano Belotti (che guida una maggioranza a trazione leghista) a cui è seguita la piccata replica della dirigenza.
Nel frattempo, il fronte dei dissidenti ha organizzato una nuova assemblea pubblica per sabato 12 (a Rovato, nella sala civica comunale) e la società – con una nota pubblicata ieri sul sito ufficiale – si è affrettata a prenderne le distanze, precisando che “non si tratta di assemblea dei tesserati del Club ma di un incontro organizzato da alcune persone, qualcuna di esse tesserata per l’ASD Rugby Rovato” e che “come per il precedente incontro l’ASD Rugby Rovato non parteciperà alla riunione in quanto ha già espresso il suo punto di vista nei giorni scorsi”.
Non solo. Nella giornata di oggi nella chat ufficiale della società con i giornalisti è comparso il messaggio di un dirigente – non è chiaro se a titolo personale o a nome della società – in cui si parla di nuove contese tra giocatori della prima squadra e la dirigenza in relazione agli spazi di gioco.
Inoltre, rivolgendosi ai “dissidenti”, aggiunge: “Non ci si muove in modo strumentale a una settimana dalla ripresa del campionato quando l’ASD ha già dovuto comunicare alla FIR l’impossibilità di schierare una squadra in Serie B. Per tutto il resto l’attività sta tornando a girare a pieno ritmo e ora che il covid concede maggior tregua i numeri complessivi del minirugby e di tutte le giovanili sono più o meno gli stessi del periodo prenatalizio. Infine – si legge ancora – stiamo facendo il possibile per attrezzare una squadra che possa farsi onore nel campionato cadetto dove disputerà il girone promozione”.
Dopo questo messaggio due persone hanno abbandonato la chat di Whatsapp. E la sensazione è che la contesa sia ben lontana da trovare nella soluzione. Nel frattempo il futuro di una delle società storiche del rugby bresciano appare sempre più a rischio.
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