A Padenghe è arrivato nelle istituzioni il caso delle parole del vicesindaco Dino Leali, che in un post su Facebook aveva attaccato la scuola pubblica offrendo non meglio chiariti servizi di insegnamento a domicilio. Un caso di cui BsNews.it ha dato conto per primo.
“Siamo a disposizione gratuitamente o con offerta libera per insegnamento scolastico al nostro domicilio a Padenghe – si leggeva nel post comparso sul gruppo Facebook “Sei di Padenghe sul Garda se” e poi cancellato dopo pochi minuti – dalla scuola elementare sino alla secondaria di secondo grado per genitori che giustamente preferiscono l’istruzione parentale agli abusi governativi applicati alla scuola italiana. Contattare il 3xx.xxxxx xxxxx”.
Le opposizioni, guidate dall’ex sindaco Patrizia Avanzini, avevano preso le distanze e promesso battaglia. E nei giorni scorsi hanno depositato due mozioni sulla questione. La prima – intitolata significativamente “Buon esempio” – chiede al consiglio di “Ribadire la priorità della Scuola Pubblica e Paritaria, nel nostro comune, come luoghi
fondamentali per il processo educativo e formativo di bambini ed adolescenti, dove l’insegnamento avviene nel rispetto dei protocolli sanitari, dei programmi didattici e della deontologia professionale”, ma anche di “richiamare tutti al senso di responsabilità che richiede il proprio ruolo, alla lealtà e al rispetto verso le leggi dello Stato ed i suoi principi fondanti”.
La seconda mozione, intitolata “Priorità” – chiede invece di “Rriconoscere il ruolo fondamentale svolto dalla Scuola Pubblica e dalla Scuola Paritaria nel nostro
comune (…) e impegnarsi per garantire un investimento adeguato in termini di risorse, incrementandole piuttosto che decurtandole”, di “aprire un immediato confronto con il Consiglio di Amministrazione della Scuola dell’Infanzia per stipulare prima possibile una Convenzione che consenta all’Istituto di svolgere, come ha sempre fatto, un servizio di qualità a favore della Comunità , potendo contare su un sostegno leale, certo e congruo” e di “Rivalutare l’utilizzo dell’area adiacente la scuola, rivedendo il progetto della Piastra Sportiva, collocabile in un’area diversa, e pensando invece, in concorso con le Autorità scolastiche, a spazi e locali al servizio della scuola”.
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