Per i pendolari si annunciano ancora settimane difficili, in particolare per coloro che viaggiano in treno. Trenord, infatti, ha annunciato ieri che fino al 23 febbraio oltre il 10 per cento delle corse giornaliere (350) sarà cancellato per le troppe assenze di macchinisti e capitreno. Ma non sarà l’unico problema.
Il 30 gennaio, infatti, i sindacati interni – che da tempo hanno avviato un duro braccio di ferro con l’azienda, in cui a pagare sono soprattutto i cittadini – hanno proclamato un nuovo sciopero
“Trenord ha sempre un pretesto pronto – ultimamente, i green pass e le quarantene – per giustificare nuovi disagi e nuove soppressioni di treni. Che hanno come risultato di far accalcare ancora di più i passeggeri sui convogli successivi a quelli cancellati, contribuendo a innalzare il rischio di contagio”, attacca Legambiente, che sullo sciopero aggiunge: “Trenord, incapace di produrre servizi dignitosi nonostante il federalismo ferroviario, è inoltre responsabile delle peggiori relazioni industriali mai viste in un’azienda di trasporto, peggio anche di quelle di Trenitalia”.
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