🔴 Scuola a domicilio contro “gli abusi governativi”: è polemica per le parole del vicesindaco di Padenghe

Hanno suscitato un vespaio polemiche le parole scritte da Dino Leali, vicesindaco in quota Lega del Comune di Padenghe, sul lago di Garda.

“Siamo a disposizione gratuitamente o con offerta libera per insegnamento scolastico al nostro domicilio a Padenghe – si leggeva nel post comparso sul gruppo Facebook “Sei di Padenghe sul Garda se” intorno a mezzogiorno – dalla scuola elementare sino alla secondaria di secondo grado per genitori che giustamente preferiscono l’istruzione parentale agli abusi governativi applicati alla scuola italiana. Contattare il 3xx.xxxxx xxxxx”.

Numerosi sono i commenti (in gran parte di condanna) comparsi sotto il messaggio, che è stato cancellato dopo pochi minuti (non è chiaro se dall’autore o dai moderatori del gruppo, come invocato da alcuni utenti). Ma il caso è già diventato politico e – come annunciato dall’opposizione – arriverà ben presto in consiglio comunale.

“Il messaggio in questione è stato velocemente cancellato – attacca l’ex sindaco di Padenghe, finita in minoranza a seguito di un clamoroso ribaltone, Patrizia Avanzini – segno che forse anche l’autore del post, complici magari i numerosi commenti contrari comparsi in calce, si è accorto dell’inopportunità di quanto scritto. Siamo esterrefatti da quanto letto: Leali è al governo di un Comune e mi risulta essere espressione della Lega, forza che siede anche nel governo nazionale. E’ poi vero che l’istruzione parentale è consentita – aggiunge l’ex primo cittadino – ma non mi è chiaro quali titoli abbiano Leali o la persona da lui citata nei contatti per fornirla. Di certo – conclude – ne chiederemo conto al vicesindaco anche con le forme che ci sono consentite dal regolamento comunale”.