Era il re delle bufale online. Poi si è pentito e, continuando a lavorare come operaio, si è buttato interamente sull’arte. Ma nel frattempo non ha chiuso interamente i conti con il suo passato, perché una sua bufala del 2017 gli sta costando cara.
Parliamo di Ermes Maiolica, che quattro anni fa – tra le tante fake news diffuse – aveva fatto circolare online la voce (falsa) dell’arresto del celebre rapper Fedez per cocaina. Maiolica ha tolto la notizia e, poi, chiesto scusa più volte. Ma il cantante lo ha querelato e non lo ha perdonato. In primo grado la vicenda si è conclusa con l’assoluzione dell’ex bufalaro. Ma Fedez ha già preparato il ricorso.
Maiolica – di cui BsNews ha sempre seguito l’attività – ha risposto andando in tv, sulla Rai, inginocchiandosi di fronte alle telecamere e proponendo una sua opera (intitolata “Fedez perdonami”) come risarcimento. Al momento non sono arrivate risposte. E Maiolica ha deciso di spingersi oltre.
L’opera, infatti, è stata portata in una galleria di Milano, la Art Mall. Fedez, fa sapere l’autore, potrà passare a ritirarla (ovviamente senza pagare nulla) entro il 31 dicembre 2021. Poi il quadro sarà messo all’asta e il ricavato utilizzato da Ermes per sostenere le ingenti spese legali.
“Spero che Fedez mi perdoni – spiega Maiolica a BsNews.it – e vada a ritirare il suo quadro. Il sogno, magari, è che dopo averlo fatto decida di metterlo all’asta lui e donare tutto il ricavato in beneficenza: sono consapevole di aver fatto un errore e chiedo ancora scusa, ma oggi vorrei trasformare quanto accaduto in qualcosa di positivo per tutti”.
Ermes Maiolica vive a Terni e fa l’operaio. Ex re delle fake news, poi ritirato, oggi Maiolica è il fondatore e presidente del DETA (Dipartimento Europeo Tutela Androidi), organizzazione sindacale che pone come obbiettivo primario lo sviluppo di garanzie a difesa fisica e sociale degli androidi, passato al situazionismo. Nel 2017, nel contesto della sperimentazione goliardica sull’immaginario delle star, lanciò nel gruppo fan club di Fedez e Jax una fake che li vedeva accusati di detenzione di stupefacenti. Rendendosi conto di essere scivolato nella diffamazione, tolse inutilmente la notizia. Ma la questione è ancora aperta.
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