Elena Casanova è stata uccisa a colpi di martello a pochi metri dalla sua abitazione mercoledì 21 ottobre: è la quarta vittima bresciana di femminicidio negli ultimi 12 mesi. Come noto, l’autore del delitto è l’ex fidanzato Ezio Galesi, che ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario e avrebbe ammesso le proprie responsabilità, affermando però che non si sarebbe trattato di un omicidio premeditato.
Ezio Galesi, 59 anni, era operaio per un’azienda del paese e aveva un solo precedente con la legge (di 40 anni fa, per spaccio di hashish). Chi lo conosce racconta di una persona semplice e mite, che spesso si lamentava bonariamente della propria condizione economica.
Poco, a quanto pare, parlava della sua ex, con cui aveva interrotto la breve relazione da oltre un anno. Ma alla fine del rapporto non si era rassegnato: in una o due occasioni le aveva forato le gomme dell’auto e di fronte a casa aveva lasciato una scritta “Goditela mille euro” (il riferimento, non chiaro, sarebbe ad alcuni lavori fatti nella casa della vittima). Elena non aveva mai sporto denuncia.
Alle 14 di mercoledì aveva finito il turno sul lavoro e – stando alla ricostruzione – si era recato in un bar di fronte a casa, nella piazza di Castegnato, consumando un pirlo. Un luogo che Galesi frequentava abitualmente, come un suo conoscente che proprio una settimana prima si era tolto la vita. Alle 18.30, quindi, se n’era andato per recarsi all’Obi della Mandolossa, dove avrebbe incrociato Elena Casanova.
Dopo l’allontanamento della donna, l’uomo è uscito dal negozio con un martello senza pagarlo (ma, stando a un’altra versione, l’uomo avrebbe riferito che il martello era quello che portava sempre in auto per effettuare alcuni lavori). Poi si è diretto verso casa di Elena (dove i due avevano anche avuto una breve convivenza), sapendo che sarebbe rincasata di lì a poco e che quel giorno la figlia della vittima non ci sarebbe stata. L’ha aspettata e, quando questa ha parcheggiato l’auto ha rotto il vetro della sua vettura e poi si è accanito a colpi di martello contro di lei.
Nelle scorse ore il luogo del delitto (tra via Fiorita e via Italia, una strada residenziale vicina alla statale 11 e alla campagna) è stato meta di pellegrinaggio di curiosi e di persone che conoscevano Elena, che hanno portato un fiore per ricodarla. Sul terreno segatura a coprire le tracce di sangue, che ancora si vedono e testimoniano l’efferatezza del delitto.
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